“Montepaone e la sua storia”, un convegno promosso dal Comune e finanziato dal Fondo Unico della Cultura della Regione Calabria
È possibile in tempi di crisi economica, di “deficit spending” nostrana e di “credit crunch” europeo, di patti di stabilità, puntare sulla cultura, in generale, e sui beni immateriali, in senso lato, per liberare risorse e creare finanche occupazione? Sembrerebbe di sì, a sentire quanto si è discusso a Montepaone, nel salone di palazzo Pirrò in pieno centro storico. “Montepaone e la sua storia”, il tema del convegno, al quale hanno partecipato il sindaco della cittadina ionica, Francesco Froio; la commissaria della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro; il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, il giornalista Francesco Pitaro, esperto di storia locale. L’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, trattenuto a Reggio Calabria per impegni istituzionali, è intervenuto in collegamento telefonico.
Sono emerse considerazioni, indicazioni, proposte di progetto, linee guida particolarmente interessanti e senz’altro da capitalizzare. Nello specifico si è dato risalto alla necessità di sfruttare le tante potenzialità che Montepaone (così ricca di storia, di tradizioni, di uomini illustri a cui diede i natali) possiede e tradurle in occasioni economiche e in primo luogo, occupazionali. In che modo? “Utilizzando al meglio e con lungimiranza – è il parere dell’ex presidente della Provincia, Ferro – gli strumenti che la programmazione 2014-2020 offre alle regioni”. Scommettendo su quelli che sono i nostri punti di forza: “cultura, bellezze paesaggistiche e artistiche”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco montepaonese, Froio, il quale ha sottolineato la ferma volontà della sua amministrazione di “puntare sulle tante eccellenze che dispongono sia la realtà marina sia il centro storico”. Ed è solo coniugando le potenzialità di entrambe e amalgamandole in uniche iniziative e in progetti convergenti che si “potranno dare risposte credibili alle esigenze di un turista oggigiorno in cerca di una offerta sempre più qualificata”.
Nell’ambito nel progetto è stato illustrato il lavoro di messa in ordine dell’archivio storico dello stato civile del Comune di Montepaone svolto dalla funzionaria Francesca Cutruzzulà che ha illustrato alcune chicche di interesse storico emerse dalle carte. L’archivio, ha scandito il prefetto Reppucci, “riveste un ruolo fondamentale per la comunità” non soltanto dal punto di vista prettamente della ricerca, ma anche “da quello sociale in quanto luogo di aggregazione”. Ed è quanto mai importante che un valido strumento come questo “venga gestito in modo incluso affinché esso sia una risorsa per l’intera comunità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Caligiuri. Che al telefono ha rimarcato il valore notevole che riveste un ben fornito e tenuto archivio storico come quello di Montepaone, ai fini di “un arricchimento della conoscenza della storia e del passato di questo paese così ricca e prestigiosa”. Tanto prestigiosa, ha scandito il giornalista Pitaro, “da potersi fregiare di aver dato i natali a due santi, a due vescovi, a due martiri della Repubblica napoletana, a due preti letterati, e infine a colui che ne è il vanto e l’orgoglio Saverio Mattei”. Sarebbe davvero una iattura irreparabile, ha scandito Pitaro nelle sue conclusioni,” se questo ricco patrimonio venisse lasciato a se stesso, e guardato solo come elemento nozionistico”. Al contrario, esso va utilizzato e tradotto in progetti validi, credibili, fattibili, finanziabili con i fondi delle politiche di coesione europea. E gestiti in modo che abbiano ricadute non solo sul piano della difesa del centro storico, contro il rischio spopolamento, ma anche capaci di incidere sulle dinamiche economiche e delle prospettive di lavoro per le nuoce generazioni”.