Soverato – Un albero per ogni neonato

Una proposta nobile per un fine altrettanto nobile, una vita per la vita
alberoneonatoCredo che la città di Soverato si sia sempre contraddistinta in primis per il suo mare e per la sua natura, ma l’opera di cementificazione attuata negli ultimi vent’anni ha ridimensionato in modo negativo il verde urbano.
Faccio, per questo, una proposta alla neo amministrazione comunale:nasce un bambino e si pianta un albero, al fine di contrastare la perdita di zone verdi e, allo stesso tempo, sensibilizzare al rispetto della natura. Un gesto civico e di amore per la natura volto a sensibilizzare tutti al rispetto dell’ambiente,che è anche rispetto per la nostra salute e per quella delle generazioni future. La famiglia del neonato dovrà dare un contributo simbolico per il perfezionamento della piantumazione e dell’adozione ma il Comune dovrà, successivamente, prendersi cura della pianta. La proposta è semplice: piantare un albero nel territorio comunale entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato e indicare sul certificato di nascita il luogo esatto dove tale albero è stato piantato e l’albero si chiamerà con il nome del nascituro.

Una legge del 2013 obbliga i Comuni sopra i 15.000 abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all’anagrafe o adottato: la norma, specificatamente la legge n.10 del 14 gennaio 2013, riprende in realtà un vecchio “obbligo” introdotto in Italia con la “legge Cossiga-Andreotti” n.113 del 29 gennaio 1992. Dalla tutela dell’ambiente riparte la sfida del territorio e della Città di Soverato.. Secondo un antico detto cinese “un uomo è pronto a morire solo dopo aver fatto un figlio, scritto un libro e piantato un albero”: chissà che, invece, gli alberi non ci salvino proprio dalla morte! Mi auguro che si possa prendere in considerazione la summenzionata proposta, anche alla luce del suo obiettivo di rendere più rigoglioso il verde cittadino. Personalmente, posso dare il mio impegno e la mia disponibilità a piantare il primo albero alla prima nascita utile.
Francesco Rotondo 
 

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