ll reparto della Soc di Cardiologia diretto dal dott. Cassadonte è il settimo intervento d’innovazione strutturale in quasi 3 anni
Ancora un tassello, e di primaria importanza, nell’opera di rilancio funzionale che l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro continua tenacemente a concretizzare, superando oltre le normali difficoltà anche il “fuoco amico e nemico” di polemiche e colpi bassi.
Da qualche giorno l’ UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) si è riappropriata dei propri locali completamente ristrutturati e tecnologicamente riattrezzati.
Il Direttore Generale avv. Elga Rizzo, affiancata dal DS dott. Alfonso Ciacci, dal DA avv. Vittorio Prejano e dall’intero Collegio di Direzione, ha consegnato i locali ristrutturai ai medici dirigenti, personale infermieristico e soprattutto ai pazienti senza cerimonie ufficiali. I rappresentanti delle istituzioni, potranno verificare di persona in qualsiasi momento la modernità strutturale e la perfetta allocazione strategica della Unità, posta a pian terreno ed a stretto contatto con ambulatori e area interventistica.
L’approccio tempestivo col paziente infartuato è, del resto, il banco di prova esemplare per valutare l’efficienza di un ospedale. L’arrivo di una persona con dolori cardiaci o con sospetta patologia ischemica fa scattare una vera battaglia contro il tempo che richiede massima armonia di capacità umane e disponibilità strutturale per evitare eventi irreparabili. Sotto questo profilo l’Unità Operativa di Cardiologia dell’AO “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro è uno dei fiori all’occhiello del nosocomio hub regionale che oggi rafforza la propria capacità strutturale aprendo il nuovo reparto di Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic). “La Direzione Generale è davvero orgogliosa di poter inaugurare e mettere a disposizione dell’utenza e dei nostri sanitari il settimo reparto in quasi tre anni – ha commentato il DG avv. Elga Rizzo – Dopo Patologia Neonatale, Neurochirurgia, Anatomia Patologica, Pediatria, Chirurgia Pediatrica ed Oculistica, la consegna dell’Utic avviene al termine di un lungo e faticoso lavoro di rinnovamento della parte strutturale e strumentale, effettuato senza mai compromettere lo standard di assistenza ai pazienti. Credo che produrre in modo tangibile buona sanità sia la maniera migliore per rispondere a certi attacchi precostituiti”. La nuova Utic occupa una superficie di circa 400 mq ed è attualmente capace di 8 posti letto (finora la disponibilità era di 4) , tutti dotati di trave pensile attrezzata per il collegamento alle varie apparecchiature elettromedicali, controllate da una unica consolle su cui afferiscono i segnali dai monitor multi-parametrici installati. Questo consente al medico, tra gli altri vantaggi, di effettuare un immediato elettrocardiogramma via computer sul paziente i cui valori cominciano ad essere sospetti. L’ambiente è tipo open space ed è stato pensato a progressivo confinamento delle attività: la prima ospita accesso e controllo; la seconda l’area sub-intensiva e gli spazi di gestione (depositi, servizi, medicheria) e la terza le attività intensive ad accesso controllato. Completamente rivisitati tutti gli impianti, elettrico, condizionamento, erogazione gas medicali e antincendio. Una sala sub-intensiva consente trattamenti di estrema delicatezza che evitano lo spostamento del paziente acuto, di carattere nefrologico per dialisi dovuta a scompenso cardiaco; assistenza meccanica al circolo (il cosiddetto “cuore meccanico” e la ventilazione meccanica. “La nostra Unità di terapia intensiva cardiologica – afferma il Direttore dell’UO di Cardiologia facente funzioni dott. Francesco Cassadonte – effettua di routine attività di assistenza intensiva avanzata per pazienti affetti da cardiopatia critica in fase acuta. Il bacino afferente è rappresentato per il 65% dalla Città e dall’intera provincia di Catanzaro ed in misura minore ma comunque rilevante -10% ciascuna – dalle province di Vibo Valentia e Crotone. Anche una fetta dei territori costieri di Cosenza e Reggio Calabria, capoluoghi dotati di Utic, si rivolgono al nostro presidio. Siamo grati alla Direzione dell’Azienda, in particolare all’avv. Elga Rizzo, che si è prodigata in mezzo a tante difficoltà perché questo ambizioso progresso divenisse una concreta realtà per la comunità calabrese”.
L’Utic, che è diretta dal dott. Alessandro Ferraro, lavora in stretta sinergia con le altre due articolazioni della SOC Cardiologia, Emodinamica e interventistica cardiovascolare, “Oltre a gestire le urgenze nel campo della cardiopatia ischemica, che resta tuttora ai primi posti fra le cause di mortalità – afferma il dott. Ferraro – affrontiamo le emergenze-urgenze nel campo dell’aritmologia disponendo di un laboratorio di elettrofisiologia interventistica ad alto volume, e nel campo dello scompenso cardiaco acuto refrattario. Siamo in grado di garantire anche la chiusura del forame ovale pervio, la patologia di cui è stato oggetto il calciatore Antonio Cassano, tornato perfettamente all’attività agonistica”. Tutto ciò è possibile grazie alla disponibilità di personale medico e paramedico in grado di gestire e garantire H24 l’utilizzo di sistemi di assistenza ventricolare sinistra, di sostituzione renale, di assistenza respiratoria meccanica e di monitoraggio invasivo dei parametri vitali nonché il back-up dei laboratori di emodinamica e di elettrofisiologia. La patologia di accesso prevalente è costituita dalle sindromi coronariche acute (infarto miocardico acuto, angina instabile, shock cardiogeno), dallo scompenso cardiaco avanzato, dalle aritmie maligne e dai pazienti afferenti dai laboratori di cardiologia invasiva (emodinamica, elettrofisiologia) dello stesso Ospedale. Nell’ambito dell’ospedale fornisce inoltre supporto ai raparti di rianimazione, pronto soccorso, medicina d’urgenza nonché a tutti i reparti che h24 necessitino di assistenza intensiva generale e cardiologica. Nell’ambito della rete inter-ospedaliera funge da UTIC di riferimento per i pronto soccorsi degli ospedali di Soveria Mannelli e Soverato e come UTIC HUB (principale di II livello) per tutte le UTIC della regione che necessitino di trattamenti di cardiologia invasiva avanzati ed in particolare di angioplastica durante la fase acuta dell’infarto miocardico. “Inoltre – aggiunge Cassadonte – la nostra Utic è centro “Hub” di riferimento per l’angioplastica primaria di Catanzaro, Vibo e Crotone ed è dotata di collegamento in telemedicina con alcuni “spoke” e PIT dislocati in alcune località decentrate, per la rilevazione dei primi dati e la valutazione immediata della gravità dell’evento cardiologico in atto”. Nell’arco del 2012, nonostante la riduzione drastica del numero di posti letto legata alla ristrutturazione, l’ UTIC dell’AO “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro ha accettato circa 700 pazienti di cui circa il 40% affetti da infarto miocardico acuto. Numeri destinati ad aumentare in modo esponenziale grazie alla disponibilità dei nuovi locali, dando ulteriori garanzie di assistenza e di salute ai pazienti calabresi ed anche un esempio di “buona sanità” ordinaria per il resto d’Italia e addirittura l’Europa. E’ stato proprio un turista francese ad aver “inaugurato” i nuovi locali della Utic. Avvertiti i primi dolori caratteristici sull’aereo, il viaggiatore transalpino è stato defibrillato in aeroporto e condotto senza esitazioni presso il reparto cardiologico dell’AO “Pugliese-Ciaccio” dove gli è stata praticata una angioplastica risolutiva scongiurando ogni possibile conseguenza. Speriamo che la brutta avventura a lieto fine gli porti un buon ricordo della Calabria anche sotto il profilo dell’assistenza medica e ospedaliera catanzarese.