Appuntamento al “Bounty” con Bevilacqua, Perrelli, Vitale, Ferro, Pungitore
Posticipato al 21 luglio, per esigenze organizzative dei relatori, l’incontro culturale “Tra i libri di Mario Alcaro, filosofo e meridionalista”, promosso da Associazione Gutenberg e Naturium. L’appuntamento è in programma, dunque, lunedì prossimo alle ore 18.30 presso il “Bounty”, sul Lungomare Europa. Previsti gli interventi di Piero Bevilacqua (Università la Sapienza di Roma), Raffaele Perrelli (Unical Cosenza), Armando Vitale (presidente associazione Gutenberg), con la partecipazione di Wanda Ferro (commissario straordinario della Provincia di Catanzaro). Modererà i lavori il giornalista, dottore in Filosofia, Francesco Pungitore che, con Giovanni Sgrò, ha gettato le basi del progetto culturale “Naturium”. L’iniziativa rientra nell’ambito degli incontri di lettura che accompagnano lo svolgimento del Premio Letterario “Parole nel Vento”, promosso dalla Provincia di Catanzaro e giunto, quest’anno, alla sua quinta edizione. Al centro del dibattito la straordinaria figura di Mario Alcaro, filosofo catanzarese venuto a mancare due anni fa al culmine una intensa e prolifica vita intellettuale. Il suo pensiero è giunto a maturazione nell’alveo del cosiddetto “Pensiero meridiano”, incentrandosi, in modo particolare, su una caparbia demolizione dei tanti stereotipi con cui viene, generalmente, rappresentata la complessa realtà sociale del nostro Meridione. Ma Alcaro è andato anche oltre, ribaltando i luoghi comuni in senso inverso e proponendo i valori, le attitudini, l’ethos tipico del Sud come i suoi reali punti di forza, ovvero come le virtù di una sua possibile, ritrovata identità. I valori solidaristici della tradizione, la sensibilità dell’antropologia mediterranea, la sua peculiare tradizione culturale, la filosofia naturalistica del Mezzogiorno, diventano il paradigma di un nuovo orizzonte, per disegnare un futuro alternativo, concreto e possibile. Un futuro oltre il disagio e lo smarrimento del nostro tempo, oltre i limiti del non-senso di una nuova modernizzazione che, sempre di più, mette palesemente a rischio le diversità biologiche e l’ambiente, rende precario il lavoro umano, si esprime secondo ritmi e logiche di profitto dagli esiti clamorosamente iniqui e socialmente inquietanti.