Catanzaro – Appuntamento tematico sull’appropriatezza prescrittiva dei farmaci biotecnologici alla Magna Graecia. Organizzato dal prof. Giovambattista De Sarro, Ordinario di Farmacologia e direttore del Dipartimento di Scienze della salute, l’incontro – tenutosi ieri nell’Aula Magna dell’Università – è servito a focalizzare l’uso in oncologia e la relativa sperimentazione dei cosiddetti “farmaci a bersaglio”. Tali farmaci rappresentano ormai una importante innovazione in campo farmacologico e potrebbero costituire una valida alternativa alla terapia tradizionale.
Gli obiettivi del Corso sono stati illustrati dallo stesso De Sarro e dal professor Eugenio Donato Di Paola, Associato di Farmacologia. “Questi nuovi farmaci, detti “biologici” o ancora “intelligenti”, da soli o in combinazione con altre terapie tradizionali, – ha detto De Sarro – ci permetteranno di combattere direttamente il tumore, risparmiando nel contempo le cellule normali dell’organismo, con conseguente minore tossicità”.
A spiegare il significato di “ricerca traslazionale”, è stato chiamato il professore Piersandro Tagliaferri, Ordinario di Oncologia. “Questa, – ha detto – non è altro che l’integrazione della ricerca con la clinica e conseguentemente della clinica con la ricerca. Tagliaferri ha quindi introdotto i nuovi farmaci indicati per la target therapy, fra i quali i due anticorpi monoclonali Cetuximab e Panitumumab, “il cui utilizzo deve essere subordinato allo studio dei pazienti a cui si dovranno somministrare”. Successivamente, il dottor Bonaventura Lazzaro, responsabile SOD Cure Palliative, dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio, ha relazionato sulla valutazione clinica del paziente in trattamento con terapie biologiche.
A seguire il professore Fabio Calabrò, dirigente Medico Oncologo del “San Camillo-Forlanini, si è ampiamente soffermato sul “ruolo della chemioterapia nel carcinoma prostatico, resistente alla castrazione, in pazienti con malattia asintomatica”. Calabrò, dopo aver illustrato i fattori correlati del cancro alla prostata, ha posto l’accento sui farmaci biotecnologici che “se adeguatamente studiati e utilizzati potrebbero portare enormi vantaggi per i pazienti”. Luca Gallelli, farmacologo, ha quindi relazionato sulla problematica relativa ai trattamenti e alle compatibilità con altre terapie.
Le problematiche relative ai nuovi farmaci biotecnologici anti angiogenetici nei tumori gastrointestinali, sono state invece approfondite dal professor Girolamo Ranieri, dirigente medico oncologo all’IRCCS di Bari. Il relatore ha parlato del cancro del fegato in fase avanzata, come tipologia di malanno di tipo bifasico. Ha ricordato quindi alcuni esempi di farmaci biotecnologici utilizzati.
A seguire: Stefano Mollica, direttore del Dipartimento di Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio, si è soffermato soprattutto sulla leucemia linfoide cronica, mentre Tullia Prantera, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia del Polo Ospedaliero di Crotone, ha parlato sulla tossicità di questi farmaci nei trattamenti prolungati.
Infine, Eugenio Donato Di Paola, nella duplice veste di professore Associato di Farmacologia e membro del Comitato Etico, ha illustrato la scheda informativa e la dichiarazione di consenso informato che il paziente deve firmare prima di accedere a studi sperimentali, mentre Francesca Scicchitano, specialista in Farmacologia afferente al Centro Regionale di documentazione e informazione sul farmaco, ha parlato dell’importanza delle segnalazioni delle reazioni avverse tanto per i farmaci nuovi, sotto monitoraggio intensivo, quanto per i farmaci di vecchia generazione. Promosso dall’Università Magna Graecia, dall’Azienda Mater Domini, con il patrocinio della Società Italiana di Farmacologia, dell’Ordine dei Medici della provincia di Catanzaro e del Dipartimento regionale Tutela della Salute, il convegno è stato seguito da decine di medici specialisti in medicina generale, oncologia, farmacologia e tossicologia clinica.
Vincenzo Ursini