Scarica letale: un caricabatterie usb a basso costo, e probabilmente difettoso, sarebbe responsabile della morte di una madre di due bambini in Australia. Le autorità ora mettono in guardia delle tante imitazioni in circolazione, spesso prive delle più elementari protezioni. La ventottenne è stata trovata priva di vita nella sua stanza di Gosford, a nord di Sydney, con un portatile sulle ginocchia, gli auricolari e diverse bruciature sul petto e alle orecchie.
«Tutto fa pensare che questo connettore abbia qualcosa a che fare con la scossa», ha spiegato Rod Stowe, a capo del Dipartimento a difesa dei consumatori del Nuovo Galles del Sud. Il decesso di Sheryl Aldeguer risale alla fine di aprile. Tuttavia, la notizia è stata diffusa soltanto ora, suscitando non poca preoccupazione. Il cellulare della 28enne era collegato alla presa elettrica attraverso un connettore usb dal costo di 4,95 dollari australiani, circa 3,50 euro. Il dispositivo non avrebbe soddisfatto gli standard di sicurezza australiani, sottolineano le autorità. Nel connettore mancava infatti il materiale d’isolamento. Come sia stata provocata la scossa è ancora oggetto d’indagine. Nel frattempo, riferisce il Sydney Morning Herald, la polizia ha sequestrato in un negozio i dispositivi finiti sotto accusa: il rivenditore rischia una multa pesante e fino a due anni di carcere.
«I consumatori dovrebbero girare al largo dai negozi di elettronica che vendono accessori non originali. Questi dispositivi, spesso venduti per pochi dollari, rappresentano un serio rischio di scosse elettriche o di incendio», avverte Stowe. Non è la prima volta che un dispositivo difettoso, o non originale, provoca la morte di qualcuno. Sebbene i fatti non siano stati chiariti del tutto, lo scorso anno, una donna cinese di 23 anni sarebbe stata folgorata dal proprio iPhone 5, usato per rispondere a una chiamata mentre era sotto carica.