Doveva essere, soprattutto, una festa straordinaria… e così è stato. Ma il Festival dello Sport di Soverato ha avuto un impatto addirittura ben più grande delle aspettative della vigilia. Organizzato in pochissimo tempo, con risorse minime e tanta buona volontà, l’evento ha catalizzato l’attenzione di migliaia di partecipanti, senza mai stancare, per quattro giorni consecutivi: dall’1 al 4 maggio. Un ponte vacanziero che ha messo in vetrina una immagine bella, positiva, coinvolgente della cittadina jonica, con ovvie ricadute anche sull’indotto turistico dell’intero comprensorio. Merito del comitato che si è assunto l’onere di una sfida tanto impegnativa, affidando alla sapiente regia di Pina Sabato e Giovanni Sgrò il compito di concretizzare l’idea. Alla fine, il bilancio è più che soddisfacente. Tant’è che già si parla di dare continuità alla kermesse, grazie all’appoggio di enti istituzionali, sodalizi e associazioni imprenditoriali (Confesercenti, Camera di Commercio) che hanno subito capito l’importanza di simili iniziative per l’economia del territorio. Insomma, la scossa di energia che è esplosa sul Lungomare Europa ha prodotto una sorta di effetto moltiplicatore a catena, alimentando le speranze di riscatto di una porzione di Calabria da sempre sospesa tra la delusione per lo sviluppo mancato e l’attesa di un futuro migliore. “Il Festival dello Sport ha dimostrato che basta poco per cambiare le cose. – hanno dichiarato Pina Sabato e Giovanni Sgrò dal palco del Palatenda, domenica sera, accomiatandosi dai presenti – Inventiva, cuore e passione sono il mix vincente”. E se, a tutto questo, si aggiunge la partecipazione convinta dei tantissimi giovani che si sono riversati sul bel lungomare di Soverato per quattro giorni consecutivi, liberando tutta la loro gioia e vitalità tra spinning, zumba, lambaerobica, pilates, walking program, yoga, arti marziali, scherma, ginnastica artistica, ciclismo, basket e chi più ne ha più ne metta, allora la strada si mette davvero tutta in discesa. “C’è un solo futuro possibile per tutti noi e per i nostri figli, quello che mette al centro le nostre intelligenze e le nostre risorse umane e professionali” dichiarano gli organizzatori dando l’arrivederci all’anno prossimo. E come dargli torto?