Vi racconto una storia, la storia infinita segnata da quella che qualcuno definirebbe “sfiga”…
Ieri sul treno 9540 mi è stato rubato lo zaino. Il presunto ladro, da quello che hanno visto i testimoni, (e c’è da chiedersi: perché non l’hanno fermato? Non si è capito) indossava un bomber arancione, un cappellino blu con una scritta e presumibilmente era un alcolista. Alcolista o meno sta di fatto che sto tizio salito a Roma Termini ha preso il mio zaino con dentro un pc Sony Vaio, gioielli e vestiti ed è scappato via, scendendo a Roma Tiburtina.
Purtroppo come hanno detto i carabinieri sia di Roma che di Bologna: non perdere la speranza.
La speranza mi è stata strappata. Forse troppa distrazione. Ho pensato anche di essere stupida ma io nei viaggi sto sempre attenta, di solito controllo. Ma evidentemente questo viaggio che non avrei voluto neanche intraprendere, era destinato a diventare un incubo.
Perché le persone non lo hanno fermato? Non si sa.
Potevo stare attenta, non dormire, non leggere e non avere la mente tra le nuvole? Sicuramente, ma ciò che mi sta insegnando la vita è di non fidarsi di nessuno.
Gli uomini fanno del male agli altri uomini e gli uomini. Mi hanno detto di sperare che il tizio si penta e me lo restituisca. Oppure che spargendo la voce si trovi.
Ma io purtroppo la speranza l’ho persa molto tempo fa. All’incirca due mesi fa.
Ho sperato che mia sorella si salvasse dal quel maledetto tumore. E perché vi parlo di questo nel post di un furto? Perché dentro quel maledetto pc, c’era la mia memoria con lei, le nostre foto, i miei scritti e i miei pensieri. Non so se qualcuno o se il tizio che comprerà il mio pc leggerà mai queste parole. Mi ha strappato la memoria e i ricordi. Il mio hard disk si era rotto e l’avrei comprato arrivata a Bologna, ma il tempo non c’e stato. Non c’e mai tempo.
Sembra un film della sfiga, ma in realtà è la mia vita che ultimamente non va bene. Tanti amici si sono mobilitati subito andando alla stazione a cercare lo zaino e tanti si sono mobilitati con amicizie. Questo si fa sentire amati e fa pensare che qualche bella persona esiste. Purtroppo ora come ora non ho un giudizio positivo sulla vita e sul mondo. Non mi sono arrabbiata, ma ho ceduto, i nervi che avevo tenuto ben saldi fino a questo momento sono collassati e come una bambina piango, perché non è giusto.
Coincidenza: mia sorella mi chiamava ogni giorno quando uscivo di casa per andare a tirocinio, all’università o altro e avevo portato il suo zaino per uscire con quello e sentirla vicina. Lo zaino era quello e dentro c’erano i nostri ricordi.
Se alcune volte la vita non ti vuole bene, allora ti devasta. Come un mio amico ha detto la “fottuta ciliegina sulla fottuta torta della vita”.
Spero nel buon cuore di questa persona, se volete voi romani amici e non appendete o lasciate dei manifestini alle stazione, sperando che quel tizio legga il mio scritto e trovi il coraggio di restituirmi i ricordi. Su Facebook mi trovate: Claudia Stritof . Anche se volete fare dei volantini che lascerete passando da lì.
ZAINO MARRONE, con due o tre stemmi di località di montagna, uno con su scritto LivignO (mia sorella amava la montagna), tre spillette di gruppi musicali, una con su scritto THE BANDITI.
Conteneva il mio pc SONY VAIO n. 542730490001735, GIOIELLI e VESTITI.
A nessuno è permesso distrarsi in questo mondo, né dormire, né pensare. Grazie a tutti per l’amore che costantemente mi dimostrate.
Claudia Stritof