Sarà un appuntamento davvero divertente quello di sabato 5 aprile, alle ore 21.00, al Teatro comunale di Badolato dove andrà in scena “Lei contro Lei – spettacolo isterico” di e con Maria Teresa Guzzo. Inserito nella programmazione della residenza teatrale MigraMenti, gestita dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi e diretta da Luca Maria Michienzi e Anna Maria De Luca, è uno spettacolo moderno e brillante, scritto, diretto e interpretato dalla Guzzo. Al centro del lavoro vi è il mondo delle donne a 360 gradi. Un mondo misterioso e contraddittorio, ma sempre affascinante, che la Guzzo mette in scena partendo dal tema del sosia o del doppio. Attraverso un linguaggio semplice e dinamico la performance ripercorre la storia di due donne di generazioni diverse che in seguito ad una serie di incontri/scontri si confrontano sulle loro storie di vita scoprendo molte analogie. Il lavoro si propone di indagare in maniera ironica su vari aspetti antropologici e sociali riferiti alla figura femminile del nostro tempo. Un viaggio attraverso il quale si affrontano vari temi, dalla cultura derivante dalla televisione ai tabù sulla sessualità, dal vivere in un paese alla complessità delle amicizie al femminile. Condito di pepe e con una scenografia in continuo movimento, non è uno spettacolo solo di prosa ma anche sonoro e fisico, non è uno spettacolo solo in italiano ma anche in dialetto. Senza la pretesa di confrontarsi con i grandi drammaturghi del passato, “Lei contro lei” prende le mosse da quell’adagio comune, secondo il quale ciascuno di noi avrebbe almeno sette sosia sparsi qua e là per il mondo. A Maria Teresa Guzzo – che è una delle due “lei” che danno il titolo allo spettacolo – capita la fortuna di incontrare uno dei suoi sette sosia, precisamente il suo doppio inverso – l’altra “lei” del titolo -, interpretata da Maria Teresa Caputo. Così le due “Marie Terese”, che apparentemente sono un doppio specularmente inverso (l’una australiana e l’altra sangiovannese “cu lla corchija”), scoprono invece di avere in comune molte analogie.
Lo spettacolo è portato in scena dalla Fresser Company, nata con lo scopo di sperimentare nuovi linguaggi ma anche con quello di raccogliere e rieducare attraverso il teatro ragazzi provenienti da quartieri “difficili” della propria città. Il primo lavoro è stato proprio “Spaghetti Fresser” (mangia spaghetti, nome che gli svizzeri davano agli emigrati italiani). Maria Teresa Guzzo proviene dal mondo della danza moderna e si avvicina al teatro durante gli anni universitari. Ha lavorato per compagnie come Libero Teatro e Scenari Visibili ed ha approfondito la sua formazione attraverso maestri del calibro di Eugenio Barba dell’Odin Teatret, Mario Barzaghi del Teatro dell’Albero, Daniela Regnoli del Teatro del Potlach. Nel 2010 viene scelta dal gruppo Babilonia teatri per partecipare al Festival Di Sant’Arcangelo con la loro performance The End (poi spettacolo vincitore premio Ubu). Svolge il lavoro di educatrice teatrale nelle scuole e nelle carceri e da un po’ di tempo si è avvicinata alla regia alla ricerca di un linguaggio e di una poetica propria. L’altra “lei”, Maria Teresa Caputo proviene dal mondo del teatro amatoriale in vernacolo.