VIDEO | Giustizia per Fabiana. Mia figlia per lo stato vale zero

FGiustizia per Fabiana in nome del padre o in quello del popolo italiano? Mia figlia per lo stato vale zero. Prima ancora che in nome del popolo italiano, avanti a una corte non solo chiamata a discutere i diritti che hanno i carnefici, è stato in nome del padre che si è aperto a Catanzaro il processo a carico di Davide M., reo di aver trucidato e bruciata viva la giovane Fabiana, in quel di Corigliano Calabro. Ed è qui che Mario Luzzi, il papà della vittima innocente, ha fatto rimbombare nell’aula dell’Assise con voce implacabile rivolta verso il giudicato, ‘tu sei un mostro assassino!’. Una frase secca e durissima, tagliente e spigolosa che amplifica in tutto il Paese la più fredda e inconsolabile cognizione del proprio dolore, la pena che alberga nel cuore infranto di un padre e una madre, una famiglia lacerata dal dolore, dopo il delitto atroce e impressionate, un rogo di affetti profondi, amore e gioia, speranze e felicità, un fascio reciso di vita palpitante e unica, racchiuso nel nome dolcissimo e nel viso immacolato della loro piccola Fabiana. Adesso lottano perchè la giustizia non penda solo da un lato ammettendo di aver paura che il giudice del tribunale dei minori potrebbe dare una sentenza di recupero per il colpevole mentre è impossibile recuperare la loro bambina. La bilancia non può pendere solo da un lato perchè se lui deve essere recuperato il giudice deve avere il potere di recuperare anche nostra figlia con una condanna vera e punitiva che faccia comprendere ai carnefici che le donne non si toccano ma si amano come solo le donne sanno amare. Invocando giustizia, in un tempo estremo, così crudele e così terribile, Mario Luzzi mai smetterà di ripetere finchè avrà fiato, ad libitum e per eterno, quella frase agghiacciante, tu sei un mostro assassino, sbattuta in faccia a colui che ha agito con ferocia bruciando i sogni e il corpo di una candida fanciulla, un’ignara Giovanna d’arco nata in quella terra rossa di colpe e rimorsi, sagomata dal Jonio spaventoso e aperto, da cui spira il vento mediterraneo che spazza una gelida tomba, il fiato misericordioso di un Eolo amico che forse pietosamente ha spento il fuoco crudele sulla martoriata pelle di luna di quella fanciulla.

Vito Barresi

 

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