1972. La RAI co-produce la miniserie NESSUNO DEVE SAPERE di Mario Landi. La fiction viene trasmessa anche in Germania. Girata nella provincia di Crotone, tra Isola Capo Rizzuto, Le Castella e Santa Severina, sul tema della malavita organizzata calabrese, il suo controllo sulle opere pubbliche e l’inesorabile catena di assassinii e ritorsioni ad esso legate.
1987. IL CORAGGIO DI PARLARE di Leandro Castellani. In un paese calabrese dove non ci sono prospettive di lavoro, Vincenzino, un bravo e candido quattordicenne, cade nella rete della ‘ndrangheta, che comincia con l’utilizzarlo come postino.
1987. FAIDA di Paolo Pecora. Per don Salvatore, boss di un piccolo paese dell’Aspromonte, è inaccettabile l’affronto dell’assassinio di un suo uomo di fiducia per mano di Simone, un giovane costretto ad uccidere per difendere l’onore della sorella violentata.
1989. UOMO CONTRO UOMO di Sergio Sollima. Nico un ragazzo calabrese che nel corso di una faida tra famiglie rivali ha visto morire il padre ed il fratello, viene indotto dalla madre a vendicare i familiari uccisi.
1990. LA FINE DEI GIOCHI di Fabrizio Laurenti. Angelo è un bambino calabrese di origini modeste che trascorre le giornate in strada senza alcun controllo familiare. Un giorno viene convinto da Beppe, un teppista a capo di una banda di giovanissimi delinquenti, ad unirsi a loro.
1990/1991. UN BAMBINO IN FUGA di Mario Caiano. In un paese della Calabria un uomo viene ucciso fra le braccia della moglie, sotto gli occhi del figlio minore, che resta traumatizzato dal drammatico evento. L’uomo è l’ennesima vittima di una faida tra famiglie. (TRE ANNI DOPO) Domenico Damiata è un adolescente calabrese che dopo aver assistito alla drammatica uccisione del padre e successivamente del fratello maggiore, a causa di una faida tra famiglie, si è rifugiato presso una comunità per ex tossicodipendenti.
1992. LA CORSA DELL’INNOCENTE di Carlo Carlei. Dopo aver effettuato un agguato mortale, un popolano rientra in casa come se non fosse responsabile della morte dei due giovani pastori da lui crivellati a colpi di lupara, e si reca a posare il fucile in granaio, osservato a sua insaputa da Vito, uno dei figli, appena dodicenne. L’indomani, mentre è occupata a stendere il bucato, sua moglie cade a sua volta sotto i colpi di lupara di sconosciuti. Tutta la famiglia viene trucidata.
1992. LIBERATE MIO FIGLIO di Roberto Malenotti. Lorenzo, un giovane di origini venete, viene rapito e le indagini rivelano che i sequestratori fanno capo alla criminalità organizzata calabrese.
1998. IL DONO DI NICHOLAS di Robert Markowitz. La storia di Nicholas che in viaggio con i genitori e la sorellina in vacanza in Italia, rimane gravemente ferito in un tentativo di rapina in Calabria.
1999. I FETENTONI di Alessandro Di Robilant. Reggio Calabria, fine anni ’80. Le tangenti scorrono ovunque e il potere cittadino è nelle mani di due boss diversi e complementari.
2001. LA VOCE DEL SANGUE di Alessandro Di Robilant. Il giovane Michele scopre che la famiglia nella quale è cresciuto non è la sua famiglia naturale. Partito sulle tracce dei genitori naturali, Michele finisce in Aspromonte e viene a sapere che, mentre la madre è morta quando lui aveva solo due anni, il padre è ancora vivo: si tratta di Pietro Magasino, un mafioso ricercato dalla polizia.
2005 / 2007. GENTE DI MARE di Peyretti – De Sisti. Le due stagioni realizzate hanno in comune la location principale, Tropea, città marittima della Calabria, e l’argomento centrale, quello della Guardia Costiera e dei Carabinieri che lottano quotidianamente contro la ‘ndrangheta.
2006. L’UOMO CHE SOGNAVA CON LE AQUILE di Vittorio Sindoni. In un piccolo paese arroccato sulle montagne calabresi, vive Rocco Ventura insieme al suo gregge di capre. Rocco produce un antico formaggio calabro. Ma su di lui e sui suoi terreni, incombono le mire del sindaco del paese che, insieme a un avido imprenditore, ha in progetto di costruire sui monti un grande ed ambizioso complesso turistico.
2008. E’ TEMPO DI CAMBIARE di Fernando Muraca. Una famiglia palermitana è costretta a fuggire dalla Sicilia per nascondersi a Tropea perché Gennaro, il capo famiglia, è obbligato dal boss suo protettore a uccidere un uomo. Ma a Tropea cadono come si dice, “dalla padella nella brace” perché il figlio Mattia s’innamora di Sara (17 anni), una magnetica ragazza Calabrese che però la mala sorte vuole sia figlia di un boss.
2008. ARTEMISIA SANCHEZ di Antonio Lo Giudice. Calabria 1783. Artemisia Sanchez è una principessa di origine spagnola che vive in Calabria con i fratelli Gaspare e Casimiro. Affascinata dalle idee illuministe del Marchese Grimaldi, decide di intraprendere un gran progetto il cui fine è la produzione di olio commestibile.
2010. CALIBRO 10 IL DECALOGO DEL CRIMINE di Massimo I. Falsetta. Il boss Salvatore Lo Piccolo viene arrestato dopo 24 anni di latitanza. Nel suo covo diligentemente battuti a macchina vengono ritrovati i dieci comandamenti dell’organizzazione più potente del mondo.
2010. QUALUNQUEMENTE di Giulio Manfredonia. I vecchi amici di Cetto La Qualunque lo informano che le sue proprietà in Calabria sono minacciate da un’ inarrestabile ondata di legalità. Cetto decide di entrare in politica e candidarsi a sindaco per “salvare” i propri interessi.
2011. TIENIMI STRETTO di Luca Fortino. La trama illustra una realtà legata alla ‘ndrangheta, non attraverso il mondo degli adulti, ma con una visione tutta nuova al mondo del cinema: con gli occhi e l’innocenza di un bambino.
2014. IL GIUDICE MESCHINO di Carlo Carlei “Il giudice meschino si svolge in Calabria. Il giudice Alberto Lenzi, indagando su un traffico di rifiuti tossici e sull’omicidio del suo amico Maremmi, arriva al boss ergastolano (della fascia tirrenica, n.d.r.) don Mico Rota che, ignaro della vicenda si alleerà con lui aiutandolo ad entrare psicologicamente nella mente di un criminale. Il vecchio ergastolano Rota decide di collaborare con la giustizia non per pentirsi delle sue malefatte ma per fermare l’ascesa al potere di Pasquale Rezza, un giovane boss (della fascia jonica, n.d.r.) che vuole prendere il suo posto”. (Annamaria Tedesco)
Naturalmente tutti questi film sono rigorosamente di “denuncia e di riscatto” e intendono trasmettere un’ “immagine positiva della Calabria”. (!)
Tuttavia, se passate davanti alla Rai ricordate di “sussurrare al cavallo” che la Calabria è “anche”:
– terra di santi e di filosofi;
– di scrittori giovani e meno giovani che scrivono libri interessantissimi;
– di orafi e stilisti geniali;
– di sacerdoti “in prima linea”;
– di sindaci coraggiosi;
– di artigiani e professionisti validissimi;
– e di famiglie di imprenditori onesti, che sono progrediti e che si sono fatti strada dignitosamente.
Esattamente come avviene in qualunque altra parte del mondo, né più né meno.
Maurizio Paparazzo.