“Sono fortemente rammaricato per le polemiche che qualcuno sta alimentando in questi giorni strumentalizzando un passaggio estratto da un ragionamento più ampio e articolato che ho pronunciato qualche giorno fa”. Lo ha dichiarato Giuseppe Scopelliti in merito alla polemica su una sua intervista (video in fondo pagina … ndr) in cui affronta il tema dell’omosessualità con un parallelo in politica. “Voglio innanzi tutto ringraziare gli esponenti dell’Arcigay per non aver speculato, al contrario di altri, sulla frase da me pronunciata e ribadisco che nei loro confronti ho sempre avuto il massimo rispetto che credo di aver sempre dimostrato nella mia storia politica. Confermo che nei prossimi giorni avrò piacere ad incontrarli e questo sarà utile per continuare quel confronto che hanno sempre manifestato con costante e continuo impegno nella vita politica non solo della città ma anche della nostra Regione. Nell’occasione ribadirò, come ho sempre fatto, che condanno e ripudio qualsiasi forma di discriminazione a partire proprio dall’omofobia”.
Il perché Scopelliti abbia deciso di tirare fuori certe sciocchezze nella possibile anteprima della campagna elettorale di Reggio è un mistero. Nella sua visione del mondo pare ci siano mezzi uomini, uomini che amano gli uomini e uomini che amano le donne: solo quest’ultima categoria può amare la città perché, notoriamente, città è genere femminile. Ora ci sarebbe solo da farsi una grassa risata, se non fosse che Scopelliti è la più alta carica istituzionale della Calabria. Non abbiamo nulla da aggiungere rispetto al comunicato dell’Arcigay di Cosenza, Catanzaro e Reggio riportato qui sotto. (Scirocco News)
da Arcigay Catanzaro, Cosenza e Reggio
Ci indigna e rammarica fortemente l’intervista del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, andata in onda giorno 1 febbraio u.s., registrata da RTV in occasione della presentazione dei primi 20 circoli del NCD presso il palazzo del Consiglio Regionale (sala Giuditta Levato).
Alla domanda dell’intervistatore: “Il candidato di NCD e poi chi c’è c’è?”, il presidente Scopelliti, coordinatore nazionale dei circoli NCD, ha risposto: “Noi non vogliamo né uomini che non siano coraggiosi, né mezzi uomini, né uomini che sono innamorati di altri uomini a noi ci piace l’idea di mettere in campo uomini che siano innamorati di donne, che amino il rapporto di coppia e che individuano nel rapporto di un matrimonio un uomo ed una donna… Quando faccio questo tipo di parallelo voglio dire che noi vogliamo uomini che siano innamorati della città“.
È specioso che, in un momento storico-sociale come quello che stiamo vivendo in Italia (assistiamo quotidianamente ad atti di discriminazione a sfondo omo-transfobico e di genere, quando il disagio non sfocia in atti estremi come il suicidio; è al vaglio del Senato la legge contro l’omofobia) sia possibile ancora affermare un criterio di scelta dei candidati ancorato ad una concezione macista, sessista, omofoba, di superiorità dell’orientamento eterosessuale e del “maschio”, criterio che nulla c’entra con la realizzazione del Bene Comune che dovrebbe essere l’unico vero indicatore del Politico; criterio quest’ultimo che affonda le proprie radici nel principio dell’Inclusione (non certo dell’esclusione) di ogni PERSONA. La Commissione Pari Opportunità della Regione ha sostenuto e patrocinato più volte le attività di Arcigay, condividendone le lotte e le richieste di rivendicazione per la comunità LGTB, pertanto rimaniamo maggiormente stupiti e disorientati da affermazioni di tal genere, che offendono non solamente chi appartiene alla comunità omosessuale, soprattutto, ma colpiscono e sminuiscono la dignità di tutti i calabresi, senza distinzione alcuna e l’attività costante e gratuita dei circoli territoriali Arcigay.
Giovedì pomeriggio p.v. il presidente Scopelliti, al palazzo del Consiglio Regionale, ci incontrerà pubblicamente per chiarire questa sua esternazione. Sarebbe l’ennesimo fallimento un ormai inflazionato mea culpa, ciò che vogliamo, con urgenza, sono atti concreti a sostegno della comunità omosessuale calabrese, per provare a posizionare la regione, almeno ogni tanto, ai livelli alti delle classifiche per quanto attiene la realizzazione e la tutela della Persona Umana in ogni suo aspetto e in ogni sua specificità.