Il video-choc. Il volto è terreo, la giacca imbrattata di sangue. Dalle labbra che si muovono appena esce un filo di voce. È l’ultimo anelito vitale d’un uomo che ha due pallottole conficcate nel torace. «È stato mio nipote, Giovanni…È stato lui… prendetelo, sto morendo… non riesco più a respirare…». Il poliziotto della Volante inquadra il ferito accasciato sul divano e registra ogni sillaba con la telecamerina del cellulare. Francesco Bertocco, 61 anni, è nel tinello d’un piccolo appartamento al civico 133 del quartiere popolare di via Popilia. S’è rifugiato in casa della madre dopo essere stato colpito, intorno alle 17,30, da un assassino che conosce bene. E che non rivedrà mai più. È stato suo nipote, Giovanni Bertocco, 34 anni, a sparargli contro sette proiettili di pistola calibro 7,65. È accaduto tutto in pochi attimi, appena la vittima è scesa dalla sua auto, una Fiat Punto. Il sessantunenne, raggiunto solo da due colpi, ha cercato scampo nell’abitazione paterna. Da lì i parenti hanno lanciato l’allarme. La video-testimonianza resa dall’uomo in fin di vita è uno dei documenti più tragici mai finiti a disposizione degli inquirenti italiani. L’omicida s’è consegnato ai carabinieri del colonnello Giuseppe Brancati, accompagnato dal suo avvocato.