La cultura della legalità come bene comune ed esigenza imprescindibile di ogni civile convivenza. Questo il tema di fondo sviluppato durante i lavori del riuscito convegno “Il rispetto delle regole: una responsabilità collettiva della società” organizzato nei giorni scorsi a Soverato dalla CONFACIT, Sezione locale di Satriano, in collaborazione con la sezione provinciale di Catanzaro. I lavori, che hanno visto la partecipazione di un attento e numeroso pubblico, sono stati introdotti da Nadia Montirosso, presidente della sezione CONFACIT di Satriano, che ha evidenziato la necessità del coinvolgimento di tutti per promuovere e diffondere un radicamento profondo della legalità che è anche uno degli impegni che la Confacit intende attuare con un’azione concreta soprattutto nei confronti dei giovani. La stessa presidente richiamando una frase tratta da un libro di Achille Serra “solo coltivando fin da giovani e fin nei più piccoli gesti una sana cultura della legalità si diventa adulti responsabili” ha sottolineato come sia importante il rispetto per gli altri per convivere civilmente nella società. Subito dopo è intervenuto il dott. Luigi Bulotta, presidente provinciale della Confacit che ha illustrato le finalità dell’associazione, inquadrando il convegno nell’ambito delle più ampie iniziative socio-culturali che seguiranno nei prossimi mesi su tematiche attuali e rilevanti nel contesto sociale, con l’obiettivo primario di diffondere e far radicare valori e principi essenziali per la vita civile e democratica del nostro paese, favorendo la crescita morale e culturale dei nostri concittadini in piena sintonia con gli obiettivi statutari e le attività che l’associazione sta portando con una progettualità di varie iniziative ed eventi, come questo, che stimolino riflessioni ed impegno sociale ed istituzionale.
Il coordinamento del convegno è stato curato da don Michele Fontana, docente di dottrina sociale della Chiesa ed assistente spirituale della sezione di Satriano che ha saputo non solo gestire magistralmente i lavori, quanto, tra un intervento e l’altro, ha commentato le relazioni fornendo ulteriori e validi spunti di riflessione che hanno arricchito di contenuti i temi trattati. L’attenzione del pubblico è stata catalizzata dagli interventi dei tre relatori il dott. Emilio Ledonne, procuratore generale della Repubblica di Bologna, il dott. Angelo Meli, direttore del Centro per la Giustizia minorile per la Calabria e Basilicata, Pasquale Martinello, generale di divisione.
Il dott. Ledonne si è intrattenuto sul tema “La cultura della legalità come azione di contrasto contro le mafie. Il ruolo della società civile”, esponendo con dovizie di particolari come le mafie e, in particolare, la ndrangheta, penetrano e si diffondono nel territorio, assoldano adepti e condizionano pesantemente la vita della società, ribadendo la necessità di un fronte comune di tutti i cittadini diffondendo ad ogni livello la cultura della legalità che è l’unico mezzo per ostacolare e combattere la diffusione e proliferazione della criminalità organizzata.
Ha fatto seguito l’interessante relazione del dott. Meli sul tema “Devianze giovanili e possibili interventi per prevenirla”. Il relatore ha illustrato i condizionamenti che i giovani oggi subiscono dalla criminalità e che facilmente li fanno cedere, con l’illusione di facili guadagni e di una vita più agiata, verso la devianza e l’inserimento nelle organizzazioni criminali. Ha sottolineato l’importanza di attivare strumenti di contrasto per rafforzare la sana personalità dei giovani, ribadendo l’importanza del ruolo della scuola e della famiglia. L’ultima relazione è stata quella del generale Pasquale Martinello sul tema “Le funzioni dei vari rami della società nella formazione dell’individuo”. Il generale nel rimarcare la necessità del rispetto delle regole e dei diritti fondamentali dei cittadini, si è intrattenuto su quei rami della società che rivestono primaria importanza nella formazione e crescita culturale e morale degli individui, cioè la famiglia, la scuola, il mondo del lavoro. “Contravvenire alle regole – ha concluso- non significa essere liberi, ma solo egoisti, incuranti dei diritti del prossimo”.
Infine l’intervento conclusivo di Maria Pia Faga, responsabile provinciale delle donne CONFACIT e presidente della sezione di Soverato che ha delineato in modo compiuto ed articolato gli aspetti e le implicanze sociali connessi al rispetto delle regole ed ha ribadito l’esigenza ineludibile del rispetto dell’uomo, del prossimo, prendendo spunti dalla dottrina sociale della Chiesa che ha definito modelli di vita e di comportamento che sono alla base dell’umana convivenza. Le relazioni, gli interventi, le tematiche trattate brillantemente nel corso dei lavori congressuali, hanno catalizzato l’attenzione e suscitato l’interesse del numeroso e qualificato pubblico presente, per cui diversi hanno chiesto di intervenire esprimendo apprezzamento sull’iniziativa e rimarcando l’importanza che tali tematiche trovino sempre più spazio e siano occasione di dibattiti e confronto per favorire il radicamento della cultura della legalità.