Chi nutriva dubbi sugli irreparabili guasti che l’attuale Sindaco avrebbe potuto, ancora, produrre alla nostra Collettività può ritenersi, suo malgrado, servito. Quasi quattro anni nei quali i Cittadini hanno dovuto assistere impotenti ad un’assenza di partecipazione democratica senza precedenti nella nostra storia repubblicana, alla mancata soluzione di qualsiasi benché minimo problema, ad una totale inefficienza amministrativa, a risposte (quando si riusciva a colloquiare) intrise di una inutile e sterile prosopopea, ripetitiva fino alla noia, stucchevole e controproducente, a millanterie, bugie e sapienti mistificazioni, ad autoreferenzialità ingiustificate. Questa la sintesi dell’azione amministrativa (se tale si può ancora definire) fallimentare di un Sindaco, che, oltre ad essere evasivo e sfuggente al confronto ed al dialogo con i Cittadini, non ha saputo o, meglio, non è stato in grado di tutelare e di mantenere un patrimonio storico come l’Istituto Professionale di S.Andrea Marina, dichiarato soppresso nel novembre del 2010, fra una strana indifferenza ed un inaudito disinteresse, e l’Istituto Comprensivo, ultimamente accorpato in maniera definitiva a quello di Davoli.
È, così, riuscito a farci fare un GRANDE SALTO … ALL’INDIETRO nella Storia, stracciando quel ruolo faticosamente conquistato nei tempi e che, nel Comprensorio, TUTTI ci riconoscevano.
Il tentativo di impoverire il nostro Centro con la chiusura dell’Istituto era iniziato già nel 2009, ma l’Amm.ne Lijoi, allora, coinvolgendo con tempestività i Consigli dei tre Comuni interessati (S.Andrea, Isca e San Sostene) e con il sostegno del Collegio Docenti e Consiglio d’Istituto, riuscì ad opporsi validamente ed a mantenerlo in vita.
L’attuale Amministrazione, a pochi mesi dall’insediamento, nel novembre del 2010, invece, con la supponenza che finora l’ha contraddistinta non si è opposta alla soppressione dell’IPSIA e del Comprensivo che con una “timida” delibera di Giunta; forse con quel silenzio ha barattato la morte del primo con il rinvio temporaneo della fine del secondo.
Il colmo, comunque, durante la fase conclusiva della procedura preliminare per il dimensionamento 2012/2013 : il 3 dicembre 2012, nel mentre presso la Provincia di Catanzaro si discuteva della sorte del nostro Istituto, il Sindaco, minimamente preoccupato, preferiva sedere “ai tavoli romani” a stretto contatto di gomito con politici “del rango” di Alemanno – ex Sindaco Roma, poi, sonoramente trombato alle amministrative – e dell’attuale Governatore della Calabria, Scopelliti; conoscenze e frequentazioni servite a nulla, se il risultato di questo irresponsabile modo di agire è stata la cancellazione dell’Istituto, senza che alcuno dei millantati “amici” della Provincia o della Regione – a nostro parere, esclusivamente amici di Davoli –, muovesse un dito a difesa. Anzi proprio da parte di questi ultimi (Scopelliti, Caligiuri ecc…) è sopraggiunto l’appello al Consiglio di Stato, poi accolto nella seduta del 24 settembre u.s., contro la sentenza del TAR Calabria, che aveva in via cautelare accolto il ricorso proposto in extremis dal Comune, solo a seguito delle forti pressioni dei Genitori degli alunni.
Un’azione, quella della Regione, che sa di vera e propria persecuzione nei confronti della nostra indifesa Collettività, di una ricerca spasmodica ed ingiustificata di impoverire in modo irreversibile S.Andrea, storicamente punto di riferimento del Comprensorio, ma che, allo stesso tempo, sancisce in modo inequivocabile lo scarsissimo peso politico che questa Amministrazione, nel suo complesso, ha negli ambienti sia della Provincia, che della Regione, nonostante l’adesione dello stesso Sindaco alla Lista Scopelliti (Centro destra) nel Luglio dello scorso anno.
Con la perdita dell’autonomia scolastica, S.Andrea perde mestamente l’ultima risorsa utile che le era rimasta oltre a qualche decina di migliaia di euro per le spese legali e di giudizio; oramai non c’è più nulla da perdere, tutto è caduto nel dimenticatoio (vedi la questione del Villaggio S. Andrea, ecc…) ed anche perché, nell’ultima seduta di Consiglio del 30 settembre, anche la quasi totalità dei servizi è stata demandata all’Unione dei Comuni di Isca, svuotando, così, completamente tutte le funzioni istituzionali e gestionali dell’Ente; anche, qui c’era stata, dapprima, una presa di posizione “dubbiosa e prudente” rispetto all’approvazione, non solo da parte della Minoranza, ma anche da parte di tre Consiglieri della Maggioranza (fra cui il Vice Sindaco); ma il tutto, poi, è rientrato, forse perchè soffocato, nel suo ufficio, dalle grida e dalle urla del Sindaco, che ha ritenuto, irritualmente, di sospendere la seduta, prima della votazione del punto all’odg. Ne sono testimoni i pochi Cittadini presenti, che sono rimasti allibiti nell’ascoltare.
Quale futuro, quindi, per S.Andrea ? Oggi, più che mai, un grande enigma.
Sicuramente, però, è giunta l’ora che chi sta causando tante rovine e guasti al nostro Paese, si fermi a riflettere, si faccia carico delle responsabilità e ne tragga le debite conclusioni.