Il tormentone (dispiace definirlo così, quasi fosse una banalità, perché è una cosa serie ma rende meglio il concetto) sul futuro della città è diventato il dissesto finanziario. Ci sarà? Non ci sarà? Comunque vadano le cose un punto fermo da considerare che potrebbe essere utile per il futuro consiste – a mio giudizio – nell’affidare direttamente ai cittadini la responsabilità economica dell’ente. Dal punto di vista formale questo non è possibile che avvenga ma si può in parte realizzare in pratica attraverso il cd “Bilancio Partecipativo o partecipato”. Si tratta (incollo direttamente da Wikipedia Italia) “di una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica della propria città (democrazia diretta) consistente nell’assegnare una quota di bilancio dell’Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni per modificarle a proprio beneficio”. Esistono dei precedenti nel mondo e anche in Italia dove alcune realtà hanno pensato di adottare il bilancio partecipato già negli anni ’90. E’ il caso di Porto Alegre in Brasile, città con più di un milione di abitanti e di tante altre città. I modi per favorire la partecipazione in una città di circa 10.000 abitanti come Soverato non sono molti difficili. Si potrebbe pensare ad una divisione per quartieri per le discussioni e poi un’assemblea generale dei rappresentanti che decidono. Oppure la creazione di assemblee create a sorte in cui i cittadini estratti decidono. Ma non dimentichiamoci che siamo nell’era di internet, e il web potrebbe rivelarsi un ottimo strumento. Infatti una volta organizzata con la massima cura una piattaforma web per raccogliere proposte e consentire il voto, basterebbe il clic di ogni cittadino per assicurare la partecipazione diretta di tutti alla vita politico-finanziaria dell’Ente. Vero è che considerati i vincoli di bilancio che permettono poche possibilità di scelta agli amministratori, si potrebbe anzi si dovrebbe partire delegando le decisioni solo su una piccola percentuale del bilancio ai cittadini (ad es. il 10%), ma sarebbe un passo importante perché di fatto coinvolgerebbe tutti in una discussione sulle questioni economiche dell’ente, sensibilizzando e responsabilizzando al tempo stesso i soveratesi. Si sta chiudendo l’estate e ce ne sarà un’altra che si dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) presentare senza commissario. In bilancio – viene da pensare per fare un esempio – cosa sarà riservato per l’estate soveratese 2014 o 2015. Sarebbe bello che la risposta arrivasse direttamente dai cittadini. Ovvero se non ci sarà il dissesto sarebbe auspicabile che già da ora, chi aspira a guidare la città, cominciasse ad assicurare che i prossimi bilanci saranno “partecipati”, anche se i vincoli che ci saranno (penso al piano di riequlibrio) non consentiranno molta autonomia decisionale, ma sarebbe un primo passo verso un futuro più roseo e meno “dissestato”. – Fabio Guarna