Badolato – Tarantella Power, dalle sonorità dell’Alta Murgia pugliese all’Orchestra di Piazza Vittorio

Tra teatro, installazioni artistiche, sonorità dell’Alta Murgia pugliese e concerto finale dell’Orchestra di Piazza Vittorio, si è chiuso il secondo appuntamento Tarantella Power. Una serata caratterizzata non solo dalla musica, ma da tutto il contesto offerto dalla manifestazione e dal Borgo di Badolato. Corso Umberto è stato un via vai di persone intente a visitarne installazioni e botteghe, a partire dalla mostra di pittura “Con gli occhi chiusi” di Roberto Giglio, nella chiesa dell’Annunziata, a finire alla bottega del sarto di Piazza Santa Maria, passando per quella del ferro battuto e del falegname, e per il centro documentale nel cuore dell’arteria principale del paese, che raccoglie cimeli, immagini e documenti preziosi che raccontano la storia antica di Badolato. Il tutto, accompagnato dai suonatori tradizionali che, come tutte le sere, hanno dispensato musica per i vicoli del paese. In questo contesto, i temi dominanti delle performance di ieri sera sono stati due: teatro e musica. Alle 19:00 la Compagnia Teatro del Carro, in Piazza Municipio, ha “rapito” l’attenzione dei presenti con il recital-concerto “Prima cuntu e doppu cantu”. Le espressioni di Anna Maria De Luca e Luca Michienzi, unitamente a parole, brani e versi, sono bastate a far immergere lo spettatore nella storia dell’antica Calabria, accompagnati dalle musiche live di Mimmo Audino e Sergio Schiavone, fondatori e colonna portante dei Marasà.
Poco dopo le 21:30, direttamente dalla Puglia, i sette musicisti della Sossio Banda, hanno aperto la sessione serale dei concerti, con oltre un’ora di musica ricca di suoni, danza e ritmo, grazie all’utilizzo di strumenti tradizionali e sonorità mediterranee. In chiusura l’Orchestra di Piazza Vittorio, un gruppo di musicisti che provengono da dieci paesi e parlano nove lingue diverse, la cui presenza ha rievocato, tra gli altri, il forte senso dell’accoglienza che caratterizza da sempre il paese di Badolato, dove ogni anno approdano decine di rifugiati in cerca di asilo politico, molti dei quali nel tempo riescono ad integrarsi con il contesto. Il loro concerto? Una trasformazione di variegate radici e culture in una lingua singola: la musica. Un concerto intrinseco di musica tradizionale di ogni paese, mischiata di vari generi musicali. Seconda tappa alle spalle, dunque, e sguardo proteso verso la terza giornata: spettacolo pomeridiano all 19 in Piazza Municipio e 3 concerti in Piazza Castello con Senza Terra, Calatia e Mau Mau.

 

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