Personalità eccentrica ed affascinante, lo stilista Claudio Greco è stato il protagonista dell’ennesimo evento collaterale al Magna Graecia Film Festival 2013. L’occasione è la presentazione di “Forse no Forse sì – schegge di vita”, la sua prima fatica letteraria dal carattere autobiografico. Greco si racconta nel suo libro con una narrazione in pillole, pensieri veloci, essenziali ma pieni di significato. Sono queste le schegge di cui parla nel titolo, schegge in cui fa emergere le sue battaglie per riuscire a realizzare i propri sogni, passando per l’accettazione dell’omosessualità, la forte depressione, la fede incrollabile che lo ha aiutato a risollevarsi dai momenti più cupi. Quando parla del suo passato, Greco dà quasi l’impressione di aver vissuto più di una vita. I viaggi attorno al mondo, tanto per cominciare, dettati dalla sua professione di stilista, la permanenza a New York, Tokyo, Mosca e gli Emirati Arabi. Nonostante questo, quando gli viene chiesto quali siano i paesaggi maggiormente in grado di ispirarlo, lui risponde senza esitare in favore della Calabria. Si definisce infatti un calabrese doc e diverse sue creazioni e sfilate hanno avuto la sua terra come tema principale. Prima di dedicarsi alla moda a tempo pieno, Greco è stato un eccellente corridore dei 100 metri a ostacoli e, sopratutto, un ottimo ballerino. Alla danza, ci confessa, ha dedicato vent’anni, prima da discente e poi da insegnante. Il suo amore per ballo e teatro l’hanno condotto a scrivere un musical dedicato alla sua vita. Greco ci rivela che parlare del suo libro è come immergersi nel passato, perciò è molto doloroso ma, del resto, è da questa sofferenza che nasce la rivalsa. In fondo la vita di un artista è sempre in bilico. L’utilizzo della parola “forse” sulla copertina vuole evocare proprio questo, lasciando ampio spazio alla speranza nel futuro. Ci racconta tanti aneddoti e curiosità come la sua amicizia con il re del pop, Michael Jackson, senza vergognarsi di esprimere le sue emozioni, a tal punto da commuoversi mentre ci racconta in termini nostalgici del suo unico grande amore, durato quindici anni.
Seppur con difficoltà, non tralascia di approfondire i suoi momenti più tristi: i cinque anni sulla sedia a rotelle e “il buio della mente” negli anni della maturità. Sulla copertina campeggia un’opera di Fabio Rotella, suo amico fraterno e famoso architetto catanzarese, che raffigura lui stesso, le sfaccettature della personalità, gli umori. Insieme, nei prossimi mesi, si recheranno in Cina a rappresentare il Made in Italy. Greco dichiara inoltre che Ozpetek è rimasto stregato dal libro e con grande probabilità ne curerà la trasposizione cinematografica. La conferenza si è conclusa con la lettura della testimonianza contenuta nel testo ad opera di Fabio Rotella, che sintetizza il personaggio Greco, definendolo un artista dalla creatività quasi schizofrenica.