Con il piano di rientro( decreto 845) approvato a dicembre del 2009, la Regione Calabria si impegnava in un tempo stabilito di tre anni di ridurre il debito, contenere la spesa sanitaria, razionalizzare e migliorare il servizio sanitario regionale, e prendeva accordi precisi e vincolanti con il Sistema Sanitario Nazionale ed il Ministero dell’economia e finanze. La regione Calabria è in pratica sottotutela dei predetti Ministeri ed a questi deve chiedere parere preventivo per tutti gli atti di programmazione sanitaria o che impattano sul Sistema Sanitario Regionale. L’AGENAS , che è l’agenzia del Ministero della salute che affianca le regioni sottoposti a piano di rientro per individuare strategie, obiettivi e tempi per risanare e rendere più efficiente i servizi sanitari regionali, in base allo studio sullo stato dell’arte della sanità calabrese ha redatto un piano di riorganizzazione delle tre reti assistenziali: Ospedaliera -Emergenza/urgenza-Territoriale. Tutto questo è il contenuto del Decreto 18, e suoi allegati. del 2010 della Regione Calabria . Il decreto 18 sostanzialmente definisce la riorganizzazione delle reti assistenziali del nord del centro e del sud della Calabria sulla base di criteri di sicurezza, livelli essenziali di assistenza, razionalizzazione della spesa sanitaria. L’ospedale di Soverato in questo contesto è classificato come ospedale generale ovvero: struttura delle ASL, sedi di pronto soccorso semplice con la presenza di specialità diffuse, specificate nelle apposite tabelle del Decreto in quantità e qualità. Tendenzialmente il Decreto penalizzerebbe l’ospedale depotenziandolo notevolmente di strutture e prestazioni assistenziali, con conseguente impatto sulla esigenze sanitarie del comprensorio e non solo. Ad oggi non vi è stata l’applicazione integrale del decreto 18 del 2010 da una parte per motivi burocratici, infatti sono state da poco licenziate le nuove linee guida regionali per la stesura degli atti aziendali, e dall’altra per motivi politici. L’attività interlocutoria che era stata avviata e portata avanti sia con il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, sia con il Commissario ad acta del piano di rientro nonché, Presidente della Regione Calabria, aveva messo in discussione il problema dell’organizzazione delle strutture sanitarie del comprensorio e quindi anche dell’ospedale di Soverato evidenziandone il ruolo nel territorio ed i punti di forza. Le linee guida regionali per la stesura degli atti aziendali ed il Decreto 18 del 2010 rappresentano gli strumenti legislativi ai quali i Direttori Generali oggi devono fare riferimento per la riorganizzazione delle aziende ospedaliere e territoriali della Regione Calabria per cui in assenza di deroghe le sorti dell’ospedale di Soverato sono ben delineate. Le deroghe potrebbero essere il frutto di confronti politici – istituzionali ovvero tra chi conosce e porta le istanze del territorio e chi programma a livello macro. Non sempre questi confronti danno i risultati attesi ma spesso aprono a delle possibilità di mediazione con dei risultati accettabili. Quando vi è il vuoto politico e manca chi dovrebbe istituzionalmente fare la sintesi tra le esigenze di salute del territorio e le gravi difficoltà a cui giornalmente gli operatori dell’ospedale devono ovviare facendo leva sulla buona volontà del singolo, risulta molto più difficile sollecitare e far sentire le richieste della gente . L’esperienza insegna che a poco servono le manifestazioni di sparuti cittadini, di associazioni poco rappresentative, le sfilate dei trattori , ciò che veramente serve è la coesione sociale che sostenga una classe politica seria compatta che sappia guardare ai bisogni della gente che sappia interpretarli e credibilmente sostenerli presso le istituzioni che governano programmano e prendono decisioni per il territorio. C.A.G.