È bufera sui social network per lo scontrino di un bar di Jesolo. Una coppia infatti oltre a pagare le proprie consumazioni per l’aperitivo ha dovuto pagare anche 30 centesimi per l’acqua data al cane. Tante persone se la sono presa contro i gestori del locale, scrivendo che lucrare anche sull’acqua degli animali è una vera e propria vergogna.
Ma un testimone difende i baristi: “Vergognatevi tutti, una grande perdita di tempo ed energie per una famiglia onesta che paga le tasse e lavora duramente: io ero lì e i 30 centesimi erano per la coppetta di cartone senza mettere in conto il personale che deve servire il cane dell’acqua”.
E’ vero, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non ci piove. Ma, comunque, esiste un limite che nessun gestore dovrebbe mai superare.
Esistono dei costi, infatti, che non dovrebbero mai essere addebitati ai clienti, pena la decapitazione mediatica. E questo è uno dei qui casi limite. Ovviamente non è la cifra in sé ad aver creato il caso, bensì la particolarità della motivazione riportata