Soverato – Uno spettacolo e una mostra

Tutto vi sarà perdonato, tranne che il 30 qualcuno mi avvicini, sorriso mellifluo, e “Ho saputo che lo spettacolo… se me l’avessi detto prima… ”; o “Ero pronto per venire, quando è arrivato un canguro con mio cugino dall’Australia… ”. Siete avvertiti.

Lo spettacolo teatrale CRONACHE DEL QUARZO mette in scena la storia dell’industria nel nostro territorio; con spaccati di vita politica, sociale, culturale di un’epoca ormai lontana. Per i vecchi di Soverato, si preannunziano curiose sorprese. Sarà integrato di canzoni e danza.
Ora voglio parlarvi della mostra fotografica e documentaria, il cui scopo è dimostrare cosa fosse la Soverato dalla metà del XIX secolo alla metà del XX.

Era un paese piccolo, volutamente piccolo, ma con altissima densità di attività produttive industriali, commerciali all’ingrosso, artigianali, agricole e di trasformazione, marinare e di pesca, trasporti, servizi, bagni; e in cui rarissimi, quasi inesistenti, erano gli impiegati; e tantissimi, sia cittadini sia avventizi, gli operanti nella produzione e commercio erano la nettissima maggioranza; e in cui, proprio per questo motivo, ferveva la vita sociale e politica.
Poi arrivarono la terziarizzazione e i quartieri dormitorio, e fu la fine.

La mostra chiarirà le idee a quanti non sanno nulla di storia soveratese, e magari credono che Soverato sia nata verso il 1980. E magari spingerà qualcuno, qualche giovane, a tornare indietro, e cercare nuovamente le risorse del territorio, attraverso quell’unica forma di affermazione e giustizia che è il LAVORO.

Ringrazio quanti mi hanno aiutato, a cominciare da Tonino Fiorita, poi quanti hanno cercato nelle carte di famiglia qualche foto e qualche documento, per amore della patria comune: le famiglie Armida, Caminiti, Cilurzo, Condò, Gerace, Gioffrè, Matacera, Paparazzo, Rupolo, Scalamandrè, Scaturchio, Sirleo… e l’Amministrazione nella persona di Emanuele Amoruso.

Ulderico Nisticò