Il Magna Graecia Film Festival è rivolto, principalmente, al giovane cinema italiano. Il direttore artistico Gianvito Casadonte ha sempre dato spazio nella sua kermesse ad artisti talentuosi che sono diventati grandi nomi nel panorama cinematografico. Quest’anno, tra i tanti volti della X edizione del MGFF, ci sarà una giovane attrice emergente. Sul lungomare di Catanzaro sfilerà Sara Serraiocco che ha esordito sul grande schermo con “Salvo”, l’opera prima dei registi siciliani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che sarà proiettata sul lungomare di Catanzaro, in Piazza Brindisi, domenica 28 luglio. Il film è stato presentato in concorso – unico italiano, dal 2005 ad oggi – al Festival di Cannes durante la Semaine de la Critique che gli ha assegnato ben due premi. A conquistare la critica è stata anche l’interpretazione di Sara Serraiocco, 23enne che, con un passato da ballerina e una passione per il cinema che dalla natia Pescara l’ha portata al Centro Sperimentale di Cinematografia, si prepara al grande salto nel mondo dello spettacolo. In “Salvo” interpreta Rita, sorella non vedente di un mafioso appena ucciso da Salvo, il killer protagonista interpretato dall’attore palestinese Saleh Bakri, che dopo aver freddato il fratello assiste al miracolo della ragazza, che riacquista improvvisamente la vista. La giovane Sara ha raccontato così in un’intervista il proprio esordio nel mondo del cinema: “Sono una ragazza che ogni giorno lotta per fare questo mestiere. Che non è semplice, è precario, non sai mai dove andrai a finire. Questo lavoro lo fai solo se sei veramente motivato e se hai una grande passione, altrimenti non sai dove prendere la forza. Inoltre devi essere, oltre che in grado di recitare, anche giusta per il ruolo. Di provini di cinema non ce ne sono molti in giro, e spesso i registi non cercano le qualità attoriali, quanto più un volto o qualcosa che trasmetta la persona, per poterla plasmare. In tv ci sono più ruoli, più opportunità di lavorare”. L’esperienza sul set di “Salvo” ha rappresentato per Sara un banco di prova importante per la sua crescita professionale: “Grazie ai registi – ha detto – ho fatto un lungo lavoro di preparazione prima dell’inizio delle riprese, e poi vivendo a stretto contatto con alcune ragazze non vedenti, seguendole nella loro vita quotidiana. Questo è uno di quei ruoli che può non ricapitarti più e, dopo l’esperienza a Cannes, ora inizio a godermi anche quello che c’è fuori dalle proiezioni, inizio a vivere a pieno l’atmosfera”. Sara ha in cantiere per l’immediato futuro diversi progetti cinematografici ma non nasconde una certa amarezza: “Il problema in Italia oggi è la mancanza di fondi – continua – e sicuramente i finanziamenti sono dati in maniera sbagliata. Le opere prime vengono spesso messe in secondo piano e si preferisce investire sul sicuro. Per questo motivo credo che presto andrò in Francia a studiare la lingua, è un Paese che ti offre molte possibilità e rispetta il lavoro di tutti”.