Una battaglia di civiltà.
Così la definisce Francesco Faragò, titolare dello storico locale “Paquito” sito in località Ruggero del comune di Sellia Marina.
Oramai è stanco Faragò, sono anni che chiede all’Amministrazione comunale di effettuate semplici interventi di “ordinaria manutenzione”.
Lunedì scorso la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“E’ umiliante ricevere l’ennesima disdetta per un banchetto, con conseguente danno economico, a causa dello stato di abbandono intorno la mia attività”.
Così Faragò ha deciso di rivolgersi, ancora una volta al Sindaco ed all’Assessore all’ambiente, “per invitarli a fare ciò che dovrebbe essere del tutto naturale, soprattuto in un posto che pone il turismo come vessillo di sviluppo.”
Per questo motivo Faragò ha inviato al Comune un dossier fotografico per documentare lo stato di colpevole degrado in cui è costretto ad operare.
In fondo proprio la spiaggia di Ruggero è stata appena premiata con il conferimento della “Bandiera Blu” e dalle foto emerge una situazione “francamente imbarazzante”.
“Al fine di scongiurare una cattiva pubblicità per il paese, con inevitabili ripercussioni negative sia per l’Ente che per la mia attività – scriveva Faragò – avevo sollecitato un intervento d’urgenza per eliminare i cumuli di rifiuti sulla spiaggia “bandiera blu” e provvedere alla bonifica delle aree pubbliche”.
Evidentemente a qualcuno interessano solo i vessilli.
Preso atto dell’assoluto disinteresse ecco la clamorosa protesta.
Faragò ha deciso di issare sui cumuli di rifiuti e su una sorgente di acqua putrida la “Bandiera Blu”.
“Sto preparando un dettagliato esposto non solo a FEE Italia, ma anche al Ministero dell’Ambiente, a quello della Cultura e del turismo, al Comando Generale delle Capitanerie di Porto, all’ISPRA fino all’Associazione Balneari, perché qualcuno dovrà spiegare come si possa conciliare il prestigioso riconoscimento con uno stato di degrado e l’assenza dei servizi obbligatori”.
Ricordiamo che una spiaggia “Bandiera Blu”, tra gli altri requisiti, deve avere delle passerelle per facilitare l’accesso in spiaggia alle persone anziane, ai portatori di disabilità ed in generale alle famiglie, in corrispondenza agli accessi all’arenile; deve avere dei servizi per disabili fisici; deve avere servizi igienici sulla spiaggia con “lo smaltimento controllato delle acque reflue”; deve avere finanche “una fonte di acqua potabile” a disposizione dei bagnanti.
“A me basterebbe soltanto un po di pulizia – incalza Faragò.”
“Attenzione, la mia non vuole essere una lotta contro l’Amministrazione, ma una battaglia di civiltà per ottenere sacrosanti diritti e poter lavorare senza dovermi vergognare dello stato di abbandono del territorio”.