I giudici devono partire dalla presunzione di innocenza (“tutti innocenti fino a sentenza definitiva”); gli inquirenti, invece, devono partire dal contrario, dalla presunzione di colpevolezza; soprattutto se ci sono indizi, come lussi e arricchimenti improvvisi e cattive frequentazioni, e roba del genere.
Perciò, a Soverato, i recenti incriminati sono “tutti innocenti fino a sentenza definitiva”, tutti e presi uno per uno; ma siccome a me delle responsabilità singole persone importa meno che sottozero, la retata da messo in luce un sistema di droga a fiumi e relativi giri vorticosi di soldi. I singoli Tizio, Caio, Sempronio e Mevio e relative signore, se colpevoli, se ne stiano in galera. La mia preoccupazione è il fenomeno sociale.
Mi preoccupa che, afferma il ministro degli Interni, Salvini, in Calabria stiano a passeggio 772 mafiosi colpiti da ordine di arresto, e che non si riesce ad arrestare. Dice di aver già trasferito sul territorio degli agenti da scorte inutili e di vanagloria; continui così; e ne levi da polverosi uffici.
Veniamo al Corso. Ieri sera, nonostante i lavori e nonostante un tuono e gocce di pioggia, c’era gente a passeggio. Non so se qualcuno è persino entrato in un negozio, ma, se l’ha fatto, lo ha fatto a piedi.
Ripeto: se io voglio (e posso!) acquistare qualcosa, bisogna che qualcosa ci sia, e sia appetibile, e costi il giusto, e l’esercente sia competente e gentile. Se queste circostanze non si verificano, non compro manco se mi lasciano parcheggiare DENTRO il negozio col motore acceso! Se un esercizio non risponde a questi requisiti, è meglio che chiuda i battenti.
Il parcheggio o meno è un fattore ininfluente, una vecchia illusione dura a morire; un vizietto di fraccomodi. Esempio: in qualsiasi grande centro commerciale, la gente trova sì parcheggio di fronte, ma poi, per entrare, percorre a piedi più passi che da un qualsiasi parcheggio di Soverato al Corso; e non si lamenta.
Anzi, io farei del tutto ISOLA PEDONALE, se appena appena si trovasse il modo di risolvere il secolare problema del passaggio a livello, anzi della ferrovia nel tratto cittadino, che taglia in due il tessuto urbano. Sottopongo ai lettori – sperando risponda qualcuno – queste ipotesi:
– sottopasso automobilistico;
– interramento della ferrovia, e utilizzo della sede per viabilità;
– in alternativa, trasferimento a monte dei binari;
– creazione di altri parcheggi;
– trasporto urbano con navette;
– eccetera, proponete.
Ulderico Nisticò