Soverato prenda esempio da Termoli per un libro sulla storia turistica-balneare

L’Università delle Generazioni ritiene sia utile segnalare alla Città di Soverato (CZ) e a tutte le località balneari e/o turistiche (calabresi, italiane e mediterranee) un libro, pubblicato 13 mesi fa, nel maggio del 2018, dal giornalista Giovanni De Fanis, con l’emblematico titolo “BAGNI E BAGNANTI A TERMOLI” (Il turismo del mare dalle origini alle vacanze di massa) con i tipi della Litografia Botolini di Rocca San Giovanni (Chieti).

In 260 pagine (formato cm 21 x 29) ben adornate da una rilegatura rigida e una elegante fotocopertina, l’Autore descrive, attraverso 15 capitoli e numerosissime foto-stampe-cartoline d’epoca e a colori, la nascita e l’evoluzione delle abitudini balneari libere e spontanee e di quella che, con gli anni, è divenuta una vera e propria industria portante per l’intero comprensorio adriatico-termolese con utili ricadute nelle due regioni confinanti di Puglia ed Abruzzo..

L’importante libro, assai qualificante per un tale territorio turistico, è stato stampato a spese dell’Autore con la sponsorizzazione dal Comune di Termoli, dall’Agenzia Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli, dal Distretto Turistico Molise Orientale, da Cala Sveva Beach Club, dal Lido Alcione, da Assonautica Molise e da www.primonumero.it (quotidiano web che ha De Fanis ha contribuito a fondare e di cui è redattore). La prima edizione è quasi tutta esaurita. Rimangono ancora poche copie in alcune librerie di Termoli (ad esempio, Il Ponte e Fahrenheit).

Questo ottimo lavoro (effettuato con maestria e tanto amore non da un professionista ma da un attento e sensibile ferroviere, diventato poi pubblicista) rappresenta un documento storico assai prezioso non soltanto per la comunità di Termoli ma anche per la storia del costume e del turismo italiano e mediterraneo. Giusto per dare un orientamento tematico, che possa essere pure un paradigma per chi volesse cimentarsi in un racconto simile, documentato da carteggi dell’epoca e da resoconti della agenzia locale dell’EPT – Ente Provinciale del Turismo di Campobasso, ecco i titoli dei capitoli: 1- Termoli e il mare; 2- Termoli nell’Ottocento; 3- La nascita del turismo balneare; 4- Spiagge, strade di accesso e passatempi; 5- Le strutture ricettive; 6- Le strutture balneari; 7- Turismo e fascismo: strumenti di interventi e propaganda; 8- Sequenze di vita balneare; 9- Tutti al mare!; 10- Nuovi stabilimenti balneari; 11- Via di spiaggia e appuntamenti in città; 12- Nuovo slancio dopo la pausa degli anni Settanta; 13- Altri lidi alla Marina di Sant’Antonio; 14- Finalmente la balneazione a Rio Vivo; 15- Società locale e turismo.

Intervistato dall’Università delle Generazioni, Giovanni De Fanis (nato a Termoli nel 1942, pensionatosi come capotreno delle Ferrovie dello Stato nel 1993) afferma che il contenuto di questo libro sulla balneazione termolese è incompleto poiché ci sarebbe tanto altro ancor da descrivere, essendo il fenomeno turistico-balneare assai complesso e ricco di dati e di considerazioni storico-sociologiche da fare. Tra tanto altro, manca la trattazione del porto turistico e commerciale. Poi, si sa, quando un Autore deve stampare i libri da sé, con poco o quasi nessun aiuto pubblico o privato, cerca di limitare all’essenziale la narrazione. Per fortuna che De Fanis (il quale risulta essere stato Autore di numerose altre pubblicazioni locali di pregio, tra cui quello di una storia del fascismo a Termoli e nel Molise) ha ripreso il denaro speso per la stampa e la diffusione di questa spettacolare ed entusiasmante Opera sul turismo balneare che è andata a ruba.

Probabilmente, questi lavori potrebbero e dovrebbero essere fatti con il contributo di fondi europei e con progetti dedicati e finanziabili. Ma nel Sud molto spesso l’Autore è troppo solo e quasi mai aiutato dalle istituzioni. Pure per tali motivi spesso i fondi europei risultano inutilizzati, non tanto per carenza di idee e di lavori appassionati ed utili al territorio, bensì per una classe dirigente troppo spesso distratta (diciamo così). Forse dovrebbe essere istituito un Osservatorio sui fondi europei da spendere tutti ad utilità del territorio affinché nemmeno un euro venga restituito a Bruxelles.

Allora, la speranza è che un libro sull’industria turistica-balneare di Soverato (e di altre simili realtà) possa rientrare nei progetti finanziabili dall’Unione Europea o da altre fonti ed istituzioni a ciò dedite. Ma l’Università delle Generazioni torna a sollecitare le Autorità locali dei vari Comprensori omogenei di ogni parte d’Italia e del Mediterraneo di realizzare una vera e propria Biblioteca turistica che sia di documentazione locale e che valga pure ad educare le giovani generazioni al viaggio e al viaggiare, così come valga ad aiutare coloro che lavorano nell’industria ricettiva per aggiornarsi nelle metodologie e nei comportamenti. E Soverato, sede di un prestigioso Istituto alberghiero (che dovrebbe trasformarsi in facoltà universitaria), potrebbe essere un centro promotore e leader nella gestione di tutto ciò che sia turismo a 360 gradi.