Mentre le percentuali della differenziata crescono le tariffe non calano. Chiesto a Regione e ArpaCal le cifre incassate dai comuni con la vendita dei rifiuti riciclati.
La raccolta dei rifiuti, se soltanto si volesse, potrebbe garantirci non solo di vivere in un ambiente più pulito, ma anche incrementare l’occupazione e finanche portare benefici alle casse comunali.
Proviamo a fare una piccola verifica.
Invece di chiedere quale sia la percentuale della raccolta differenziata, proviamo a chiedere ad un qualsiasi Sindaco quanto vetro, quanta plastica, carta o legno ha provveduto a raccogliere il proprio Comune e, soprattutto, proviamo a chiedere quanti soldi hanno incassato i Comuni calabresi dalla vendita di questi “preziosi” rifiuti.
Abbiamo provato a chiedere ai Comuni Calabresi di conoscere i dati delle somme incassate con la vendita dei rifiuti recuperabili (ferro, legno, carta, vetro…) – si legge in una nota diffusa dal Codacons – ma il silenzio è stato assordante.
Ci dev’essere “qualcosa di perverso se a fronte delle percentuali della raccolta differenziata che crescono vertiginosamente, le tasse sui rifiuti non accennano a diminuire, anzi…
Per questo motivo il Codacons ha deciso di rivolgersi all’Assessore Regionale Antonella Rizzo ed all’ArpaCal affinché siano finalmente resi pubblici i dati di quanto abbiano, realmente, incassato negli anni i Comuni calabresi con la vendita dei rifiuti recuperabili.
“Riteniamo fondamentale comprendere come siano state imputate nei bilanci queste somme che, di certo, non sono state utilizzate per abbassare le tariffe – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – visto che a fronte delle percentuali di raccolta stratosferiche, tanto da ingenerare qualche (legittimo) sospetto sulla loro veridicità, non corrisponde una proporzionale riduzione delle tariffe imposte ai Cittadini.
Confidiamo nell’intervento dell’Assessore per garantire la massima trasparenza e, non appena in possesso dei dati – conclude la nota del Codacons – provvederemo a denunciare ogni abuso o distrazione di fondi commessa ai danni degli Utenti.