Deteneva armi e munizioni, 37enne arrestato

Nel corso della settimana, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, con il supporto dei colleghi Cacciatori e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi che ha interessato diversi comuni ed aree rurali della Piana di Gioia Tauro.

In particolare, a Rizziconi, i militari della locale stazione, assieme ai Cacciatori, hanno arrestato in flagranza di reato M. G. M., incensurato di 37 anni, perché resosi responsabile del reato di detenzione illegale di armi comuni da sparo clandestine, detenzione abusiva di munizionamento e ricettazione. Al termine di una prolungata perquisizione locale eseguita presso un ricovero di animali in uso all’uomo, i militari dell’Arma hanno rinvenuto, nascosti in un’intercapedine realizzata tra una lamiera ed una parete, tre fucili di cui uno con canne modificate, nonché oltre 10 cartucce cal. 32 a pallini. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

A Candidoni, invece, i militari della Tenenza di Rosarno e dello Squadrone Eliportato Cacciatori, durante le operazioni di rastrellamento in un fondo agricolo incolto di Contrada Pirarelli, hanno rinvenuto, occultata tra le fronde di un albero, una sacca in cuoio contenente circa 100 cartucce cal. 12, sottoposte a sequestro in attesa degli accertamenti tecnici del caso.

A Gioia Tauro, lungo la SS 18 di Gioia Tauro, i Carabinieri della Stazione, con il supporto del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, all’esito di un’articolata perquisizione effettuata in un complesso abitativo abusivamente occupato, noto col nome “palazzine verdi”, hanno rinvenuto, in un’intercapedine realizzata nella parete della scale condominiali, circa 40 cartucce cal. 9×21 ed altro munizionamento cal. 12 a pallettoni, sigillate all’interno di buste in cellophane. Le munizioni rinvenute sono state sequestrate per essere successivamente trasmesse al RIS di Messina per gli accertamenti tecnici.