Uccise la fidanzata a coltellate, 36enne si impicca in carcere

Questa mattina, nella Casa di Reclusione di Rossano un detenuto, Arturo Saraceno, 36 anni, originario di Teana (Potenza), si è suicidato impiccandosi nel bagno della cella, utilizzando la cintura del suo accappatoio.

L’uomo si trovava ristretto in carcere dopo essere stato condannato per l’omicidio della ex fidanzata, Debora Fuso, 25 anni, di Lonate Pozzolo (Varese), avvenuto il 17 maggio 2016, all’ora di pranzo, al culmine di una lite nella casa del 36enne, a Magnano (Milano).

Lei voleva lasciarlo, e infatti un mese prima era tornata a vivere dai suoi. Lui invece negli ultimi tempi era diventato pressante, si mostrava geloso se lei usciva con qualcuno, le aveva anche chiesto di sposarsi. Quel giorno, dopo l’ultima lite, lui prese un coltello da carne dalla cucina e la uccise con una quindicina di fendenti nell’androne del palazzo. Poi si puntò la lama contro il petto, all’altezza dello sterno, pensando di riuscire a farla finita. Invece si salvò e senza gravi ferite. Interrogato per sei ore dai carabinieri, aveva confessato: «Mi è partito un embolo».

Saraceno che avrebbe dovuto scontare una pena fino al 2030 era stato da poco trasferito dalla Casa Circondariale di Busto Arsizio (Varese) alla Casa di Reclusione di Rossano affinché potesse effettuare i colloqui con la sua famiglia.

Secondo quanto si è appreso immediati sono stati i soccorsi da parte del personale di Polizia Penitenziaria, quando è arrivata l’ambulanza, non c’è stato niente da fare. I Sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 36enne.