Ancora un disservizio sanitario, ancora una morte.
Questa la sintesi di una triste storia – si legge in una nota del Codacons – accaduta questa sera a Catanzaro in Via Luigi Rossi. Praticamente a neppure venti metri dall’Ospedale “Pugliese-Ciaccio”.
Eppure nessuna ambulanza è riuscita a giungere in tempo per prestare adeguato soccorso al malcapitato.
Qualcuno sussurra che i soccorsi dovessero arrivare da Catanzaro Lido.
Fosse così sarebbe francamente inaccettabile.
Solo qualche mese addietro denunciavamo – prosegue il Codacons – come «In Calabria mancano ambulanze e le persone rischiano di morire».
Un sistema ormai allo sbando più totale: Ambulanze bloccate per l’impossibilità di liberare le barelle ancora occupate da altri pazienti i quali, a loro volta, sono “parcheggiati” nella lunga attesa di essere visitati.
Un “sistema” che impedisce ai mezzi di coprire il territorio perché impossibilitati a rientrare in possesso delle lettighe.
Le responsabilità sono evidenti e sotto gli occhi di tutti – afferma Francesco Di Lieto del Codacons – non si può rischiare di morire in pieno centro cittadino perché non ci sono ambulanze.
Altrove, invece, sono i medici a mancare e, in altri casi, mancano i farmaci. E la lista potrebbe continuare. Incredibile che tutto ciò accada esattamente nel posto in cui i manager delle Asp sono stati lautamente ricompensati dividendosi migliaia e migliaia di euro per “premi di risultato”.
Stiamo pagando il prezzo di una sanità malgestita e depredata da lupi famelici, in un assordante silenzio, sempre più simile alla complicità, da parte della politica regionale. Siamo di fronte ad un horror gestionale che, paradossalmente, viene lodato e ricompensato.
Un sistema che continua a festeggiare nonostante si trovi sul ponte del Titanic.
E mentre si balla i pazienti muoiono e i medici e paramedici continuano a pagare per tutti.