Nei giorni scorsi l’Alleanza Badolato Bene Comune dopo l’operazione di polizia “Free Boat Itaca” che ha pesantemente interessato il sindaco di Badolato (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa) ha chiesto le dimissioni del sindaco stesso e auspicato l’arrivo della Commissione d’accesso prefettizia al Comune di Badolato.
Il primo cittadino ha però indetto una conferenza stampa con cui, nello spiegare la sua versione dei fatti, ha dichiarato di non volersi dimettere poiché ciò potrebbe impedire l’arrivo della Commissione d’accesso. Una giustificazione di totale inconsistenza poiché se la Commissione d’accesso verrà nominata ciò sarà fatto indipendentemente dalle dimissioni del sindaco. Inoltre non si capisce per quale ragione Nicola Parretta abbia affermato di avere già “avuto” una prima commissione d’accesso per cinque anni. L’affermazione è equivoca se non falsa, poiché la prima commissione d’accesso a Badolato risale al 2006 (a seguito dell’indagine della Procura catanzarese sul porto), quando Parretta non era certo sindaco né ricopriva incarichi pubblici.
Al di là della vicenda penale che lo riguarda, tuttavia, reputiamo già fin troppo imbarazzante il permanere in carica di Nicola Parretta che, riguardo i personaggi coinvolti nella Free Boat Itaca, parla di rapporti di natura amichevole senza cogliere l’inopportunità di ciò per un rappresentante delle istituzioni.
Da quanto affiora possiamo senz’altro affermare che il sindaco di Badolato non ha nulla a che spartire con i veri sindaci antimafia. Non una denuncia è stata fatta sulle pressioni subite. Non una parola contro la ‘ndrangheta è stata pronunciata in una conferenza stampa presentata come possibilità ai giornalisti di “spolpare” il sindaco, domandandogli di tutto, ma che invece ha visto su quasi tutte le domande l’intervento del legale di fiducia.
Non meno insensata pare la volontà del sindaco di convocare un consiglio comunale, la cui funzione appare completamente inadeguata al momento e che, soprattutto, rischia seriamente un provvedimento di scioglimento. Alla delegittimazione del nuovo consiglio si vanno comunque ad aggiungere i numerosi deliberati amministrativi vecchi e nuovi (su cui speriamo si concentri una forte azione di controllo e accertamento) registranti abusi di ogni tipo, gare e appalti sospetti, spese fuori controllo, concorsi anomali, favoritismi, clientele e parentopoli di ogni tipo, situazione finanziaria dell’ente tutta da scoprire.
Un quadro che vede al vertice del sistema un sindaco che ancora oggi ha forti interessi personali in campo, a cominciare, come più volte denunciato in campagna elettorale, dalla questione Usi Civici, con vaste aree di territorio che il sindaco-imprenditore sta contendendo a privati per mettere in piedi l’ennesima operazione edilizio-finanziaria (come già avvenuto col cosiddetto “villaggio dei danesi”).
Una situazione gravissima in cui un sindaco, che normalmente dovrebbe fare gli interessi della collettività (battendosi per il riconoscimento del diritto di “uso civico” a favore del Comune che governa), avendo interessi su quelle stesse aree, non ha neppure nominato il legale dell’ente comunale nella controversia giudiziaria sorta!
Non sappiamo come finirà l’indagine sul sindaco, ma sappiamo che l’intreccio dei suoi interessi privati non può continuare, essendo elemento che intorbidisce pesantemente la vita del Municipio.
Un’ultima considerazione riguarda una persona, Franco Laganà, pubblicista, notissimo sostenitore della lista del sindaco Parretta (di cui è stato anche oratore in diversi comizi), che ha posto due domande in conferenza stampa. La prima, per chiedere una replica del sindaco al fatto che gli avversari lo hanno accusato, in campagna elettorale, di aver preso tangenti; la seconda per cui “da indiscrezioni” gli stessi avversari (cioè noi) avrebbero festeggiato le notizie di questi giorni. In tutti i due casi ha risposto il legale del sindaco ma, stavolta, le risposte tecnicamente ineccepibili preferiremmo darle noi: sul primo punto, il signor Franco Laganà è tenuto a dire dove sia stata fatta l’accusa al sindaco Parretta “di aver preso tangenti”. Diversamente, ove non ritratti e chieda pubblicamente scusa, verrà querelato nei prossimi giorni dal nostro movimento. Sui “festeggiamenti” possiamo dire questo: non c’era e non c’è nulla da festeggiare, poiché la situazione di Badolato è molto preoccupante. Il nostro movimento ha fatto più riunioni a seguito degli eventi ragionando sulle conferme dei pericolosi intrecci tra politica, affari e malavita a Badolato, più volte denunciati (anche senza la dovizia di particolari richiestaci dai legali del sindaco). Riteniamo di essere usciti rafforzati nelle nostre convinzioni e nei nostri, ben saldi, principi, cosa non facile dopo le recenti elezioni.
Vale la pena ricordare come nell’ultima campagna elettorale la nostra lista abbia avuto difficoltà a trovare perfino i candidati a sindaco e consigliere, cosa non bella in nessun Comune ma purtroppo sintomatica del clima ormai creatosi a Badolato: la campagna elettorale del 2008 è stata quella attenzionata dalle forze inquirenti, ma quella del 2013 è stata sicuramente peggiore.
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