“Da anni, ormai, seppur ancora ‘cittadina’ catanzarese, mi sono trasferita in quella ‘casa al mare’ che è diventata la mia dimora principale. Ogni tanto, ovviamente, salgo e vedo “cosa succede in città” come recita il buon Vasco. Ebbene, qualche giorno fa in Piazza Matteotti credevo di stare in Piazza San Marco a Venezia: una moltitudine di piccioni beccava felice fra un passante e un altro. Credevo! Perché il senso del no sense l’ho percepito qualche secondo dopo: innanzitutto, una serie di strisce pedonali messe alla caxxx canae: o rischi di incidentare con una macchina o di ‘ciampare’ un passante!”.
“Come se non bastasse, paletti ovunque, fioriere in ferro ovunque, e vigili urbani piazzati in ogni angolo o che ti spuntano alla maniera dell’Uomo invisibile. Ho letto del ripensamento del sindaco (Sergio, perdonami, quanto CI è costato questo scherzetto?); ho letto delle serrate abbassate per protesta: male! Commercianti, dovreste restituire le tessere elettorali ecco la VERA protesta! Addirittura, la genialità sarebbe quella di trasferire una Facoltà in centro per salvare il commercio? Da parte degli studenti? Ma davvero davvero pensate che uno studentello abbia soldi da spendere in negozi griffati o in gioiellerie”.
” Perché questo è rimasto! O i poveri palazzinari, dopo aver fatto svuotare i negozi della città a favore dei Centri commerciali, rimasti senza inquilini puntano sui fitti degli universitari? Io ve l’ho detto, poi non dite che non ve l’ho detto!”.
Lorella Commodaro, giornalista e presidente associazione Su la zampa