Standing Ovation e applausi per Michele Stingi, è lui l’inventore della Pasta di Soverato

stingi_alecciSoverato ha “scoperto” quale sarà il simbolo della baia dell’Ippocampo sulle tavole dei buongustai italiani e non. Si è svolta infatti nei giorni scorsi al lido “San Domenico” la particolare iniziativa, voluta dall’amministrazione comunale (con in testa il sindaco Alecci ed il consigliere delegato a Turismo, Sport e Spettacolo, Emanuele Amoruso) volta a “brandizzare” Soverato a livello nazionale e, perchè no, magari anche internazionale, sotto il profilo gastronomico.

Gli chef Rodolfo Gagliardi e Lorenzo Barbuto del lido “Sottovento” si sono aggiudicati la vittoria di questo concorso a cui hanno preso parte ben 14 chef dei locali soveratesi. Il podio ha visto classificarsi al secondo posto ex equo, Gregorio Abbruzzo de “Il Frantoio” e Rocco Gallè de “La Perla”,Premiati dal sindaco Ernesto Alecci e dall’imprenditore 22enne Michele Stingi, proprietario della Stingi Group e Pastificio Stingi .

“La promozione del territorio – aveva affermato nei giorni precedenti la manifestazione il sindaco Alecci – dovrà passare necessariamente attraverso lo studio di nuovi linguaggi e attraverso una comunicazione organizzata in grado di veicolare le potenzialità sin qui inespresse dei tanti talenti che ci sono sul territorio. L’idea di raccontare la storia di Soverato – ancora il sindaco – attraverso la cucina locale è solo uno degli ambiti che abbiamo intenzione di approcciare, sull’esempio di quanto fatto dalle località turistiche europee più evolute. Ci piacerebbe che anche attraverso la cucina, il nome di Soverato fosse presente sui menù di tutto il mondo; una sfida che sicuramente con l’abilità degli chef del territorio riusciremo a vincere”.

pastaippocamposwCon l’allestimento della location e la parte tecnica affidata a Pino Procopio, con la preziosa collaborazione del consigliere comunale Cristian Castanò, si è pensato quindi ad un concorso per la creazione di una portata che rispecchiasse la tradizionale passione per la pasta degli italiani ma in una forma “nuova” attraverso una ricetta che mettesse in risalto sapori e tradizioni della “tavola soveratese”. Si è creato così il piatto che troverà posto nel menù dei locali soveratesi con la pasta rigorosamente a forma di cavalluccio marino creata dal pastificio “Stingi” di Serra San Bruno che, con entusiasmo, ha accolto la sfida di proporre l’Ippocampo all’interno della sua produzione. Il 22enne Michele Stingi, neo imprenditore nel settore dell’industria alimentare, è proprietario e fondatore del marchio societario Stingi Group “Italian Factory Food Production”.Dopo il famoso Tartufo di pizzo o il rinomato Peperoncino di Soverato,Ieri sera Soverato accende i riflettori sulla Pasta di Soverato che si chiamera’ IPPOCAMPO SOVERATO..realizzata in esclusiva da Michele Stingi ,prodotta nello Stabilimento STINGI GROUP di serra san bruno e Confezionata col marchio registrato PASTA STINGI. Il giovane  22 enne spiega alle telecamere di Calabria Tv e soverato uno tv che tanti progetti saranno realizzati con la citta’ di Soverato….Uno dei tanti successi dell’imprenditore

“ CREARE LA PASTA DI SOVERATO è UNO DEI PROGETTI PIU’ BELLI,ANCORA PIU’ BELLO ESSERE IL PROTAGONISTA DI QUESTO SUCCESSO,DELL’IPPOCAMPO CHE HA VOGLIA DI CRESCERE E DIVENTARE UN GIORNO UNO DEI PRODOTTI PIU’ FAMOSI AL MONDO” spiega Michele Stingi

Il piatto che si è aggiudicato il primo posto ha visto, con la pasta a forma rigorosamente di cavalluccio marino, un condimento variegato che richiama diversi sapori del nostro territorio: crema di cannellini macchiata di Catalogna, sugo con olio ed aglio frullato, cozze ed asparagi di mare. Il tutto spumato al vino bianco con l’aggiunta di un po’ d’acqua, pomodorini datterini e, infine, del pane profumato.

Al concorso sono stati chiamati a partecipare gli chef dei locali soveratesi con la propria proposta di una ricetta capace di raccontare attraverso i sapori della nostra terra la città di Soverato e la risposta è stata più che soddisfacente visto che hanno risposto in 14, ovvero: Alberto Girlando (Hotel San Domenico); Andrea Pasquale Aversa (Sale e Pepe); Vito Marcella (Ristorante Russomanno); Gregorio Abbruzzo (Il Frantoio); Franco Procopio (Hotel Gli Ulivi); Francesco Salerno (Trattoria Dal Maestro); Domenico Rullo (Cafè del Mar); Vittorio Vitale (lido San Domenico); Claudio Riga (Macarena); Angelo Tassone (lido Don Pedro); Francesco Marinaro (lido Verdemare); Rocco Gallè (ristorante La Perla); Rodolfo Gagliardi e Lorenzo Barbuto (lido Sottovento).

Tutti gli chef erano accompagnati naturalmente dai loro “aiuti” o “commis”.

La giuria era formata dal sindaco Alecci, dagli chef soveratesi pluridecorati Luigi Quintieri e Nicola Stratoti, da Felice Vono (presidente onorario cuochi calabresi), dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero di Soverato, prof. Giuseppe Fioresta, dal prof. Ulderico Nisticò e dal presidente di “Thalassoma diving center”, Paolo Palladino che, prima dell’inizio della “gara”, ha proiettato un documentario sul cavalluccio marino girato nel mare di Soverato.

Dopo la premiazione, il sindaco Alecci ha affermato che lavorerà per istituzionalizzare il piatto e per permettere il suo inserimento in tutti i menù dei ristoranti locali fissando per tutti lo stesso prezzo di vendita al pubblico.

L’iniziativa, organizzata in pochissimo tempo e a costo zero per le casse comunali – come sottolineato dal consigliere comunale Amoruso – è una base di partenza importante, vista comunque la discreta presenza di pubblico, considerando anche l’ora tarda che sicuramente non ha aiutato. Si punta quindi a far diventare questa manifestazione un appuntamento fisso dell’estate soveratese.

 

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