Abbiamo partecipato alla seconda giornata culturale dedicata alla figura di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, politico, letterato e storico Squillacese, organizzata dal “Gal Serre Calabresi – Alta Locride”, in collaborazione con l’associazione Ecocentrica e il Comune di Squillace. In mattinata, nella Casa della Cultura di Squillace, il contributo alla tavola rotonda sul tema “Cassiodoro: una mente sostenibile”, ci sono stati gli interventi dei soci della condotta Slow Food Soverato versante Jonico. Il primo intervento dell’arch Marisa Gigliotti ha messo in risalto l’opera meritoria di Cassiodoro. Nella traiettoria dell’idea moderna di restauro sin dalle sue origini, Cassiodoro rappresenta forse il punto più alto raggiunto prima dell’epoca moderna e rappresenta per nascita e cultura, un trait d’union fra le strutture del mondo romano e la forza vivificatrice dei popoli barbarici, fra la cultura dell’aristocrazia pagana e il sentimento religioso cristiano. Possiamo affermare che la classicità ricomparve mille anni più tardi grazie all’opera di conservazione della cultura antica iniziata già negli anni della caduta di Roma. Cassiodoro intervenne brillantemente con le opere attente di restauro di manoscritti, di statue, monumenti e con le idee moderne ( quasi un precursore del project financing) di risanamento e riqualificazione di ambiti degradati. In tutta l’area di Squillace , Scolacium, Stalettì si respira la grandezza di questo illustre conterraneo, di cui andare orgogliosi e da cui apprendere ancora oggi .
L’altro intervento della condotta slow food è stato quello di Domenico Cosentino, giornalista enogastronomo, che ha anticipato il lavoro editoriale che uscirà nelle prossime settimane( in collegamento con Expo) e che riguarda l’aspetto poco conosciuto di Cassiodoro, quello di conoscitore di vini , unico esperto di vini del medioevo riconosciuto dalla bibliografia moderna .
In particolare a fine convegno è stato presentato in degustazione il vino Cassiodoro, prodotto dall’azienda Senatore di Cirò, che con questa etichetta ha voluto dare riconoscimento all’illustre genio poliedrico: le operazioni di coltura in vigna ed i passaggi in cantina tra macerazione separata, messa a dimora in vasche di acciaio e successivo trasferimento nelle botti di legno impiegano circa tre anni , ottenendo un vino importante per struttura e corpo. Le prossime sfide saranno quelle di lavorare in sinergia anche con Orlando Sculli per ritrovare gli antichi vitigni di cui parla Cassiodoro nelle sue variae, per riprodurre il Palmaziano,
La degustazione del vino Cassiodoro è stata accompagnata con il formaggio denominato anche Cassiodoro e prodotto dall’azienda Dedoni.
La presenza di sindaci, del presidente del Gal Renato Puntieri, del consigliere regionale Arturo Bova e degli altri rappresentanti di associazioni culturali e categorie imprenditoriali e di agricoltori ha contribuito a dare valore ad un incontro che speriamo susciti altre iniziative concrete .