Senza nessuna pretesa di essere esaustiva e senza intenzione di aprire un dibattito politico orientato verso una delle tre liste ,voglio semplicemente fare alcune riflessioni . Intanto ringrazio il commissario Mottola D’Amato e lo staff tecnico del comune di Soverato nella persona dell’architetto Pino Carnuccio che ,senza connotazioni partitiche o politiche, per il momento ci hanno salvato da una iattura . Mi riferisco all‟ annullamento del bando water front ed alla prospettiva di riprendere un cammino nuovo , in sintonia con i cittadini e le associazioni e con procedure trasparenti e rispettose della legge. Si riconsegna alla città il più bel tratto del suo territorio dalla spiaggia alla pineta , a tutto il suo lungomare ed al fronte mare ( water front) per una operazione di riqualificazione che include la trama urbanistica e viaria esistente del tessuto di Soverato marina senza ricorrere a nuovi manufatti , soprattutto entro i 300 metri dalla battigia. I Pisl sono certo una buona opportunità per le popolazioni locali purché non stravolgano i caratteri identitari del territorio senza ulteriori costruzioni impattanti e siano invece una occasione di sviluppo economico. Sui giornali di ieri ho trovato tre spunti che mi hanno fatto riflettere. Uno e’ l’articolo sul movimento di cittadini ed associazioni contro il Ridimensionamento della ferrovia Jonica. L „altro articolo riguarda il resoconto dell’ attività amministrativa del commissario Mottola . Entrambi gli articoli mi fanno pensare che a Soverato e comprensorio siamo ancora nelle fasi di rivendicazione e di lotta per evitare emarginazione e scempi . Invece voglio sottolineare che in altre realtà (e mi riferisco al terzo articolo dei giornali ) la maturità , la lungimiranza degli amministratori ed il metodo democratico di coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini fin dal momento decisionale ha fatto raggiungere risultati tangibili. Mi riferisco all‟esperienza di Serrastretta che ha concluso il primo step del progetto finanziato con i Pisl senza piantare neanche un chiodo e senza neanche un metro cubo di cemento . Il sindaco Felice Molinaro , che il mese scorso ha relazionato per la Calabria all’incontro tenutosi al ministero dell ambiente, consegna ai suoi cittadini il parco avventura ed i progetti di sviluppo collegati. Si tratta di una struttura innovativa ed attrattiva, tutta in legno ed in fibre naturali immersa tra i pini ,in montagna a due passi dal Sic (sito di interesse comunitario ) della faggeta di Condro’ , in un luogo da cui si può anche ammirare il golfo di Sant’Eufemia e le isole Eolie. Un progetto esemplare e sostenibile che fa davvero dello sport in pineta un attività praticabile senza generare eco mostri ( ogni riferimento non è casuale) . La comunità di Serrastretta e dei comuni limitrofi che hanno aderito a quel Pisl , avranno l ‘ opportunità di promuovere da se’ il proprio sviluppo valorizzando il patrimonio ambientale e non annientandolo. Ma l‟aspetto più interessante e’ quello che riguarderà la gestione del parco avventura che sarà affrontata tramite bandi che prevedono anche il recupero del ristorante presente nell‟ area, senza costruirne altri e soprattutto attraverso la formazione di cento addetti con il ricorso a tutor esperti. Insomma un ‘ opera pubblica che fonda le sue radici nell „ambiente e le cui fondamenta sono le persone ed i giovani che potranno avere una opportunità di lavoro . Sarebbe stata una iattura se preso da facili illusioni, il sindaco avesse pensato a qualche anfiteatro o villaggio turistico o centro commerciale. Niente di tutto questo . E nel futuro l‟ accoglienza turistica potrà trovare residenze di qualità nel centro storico senza altro consumo di suolo .
A questo punto non posso non pensare a quello che è successo e che sta succedendo a Soverato. In pieno parco marino la regione Calabria pensa di realizzare inutili pennelli frangiflutto in calcestruzzo senza il visto della soprintendenza archeologica e dei beni culturali, con il rischio di trasformare l ambiente marino che andrebbe protetto e lo Scoglio della scarpina che è un simbolo del paesaggio . Se vi è capitato di prendere l‟aereo nelle ultime settimane non vi sarà sfuggito l‟articolo sulla rivista Ulisse che riporta proprio il tratto di spiaggia Soveratese con la foto dello scoglio della scarpina. Ironia della sorte questo scorcio identitario scelto per comunicare la bellezza della regione Calabria , dalla stessa regione verrebbe invece fatto scomparire se si dovesse procedere con la realizzazione dei pennelli frangiflutto . Ed ancora e sempre senza il parere paesaggistico , il Comune di Soverato aveva dato il via ad un bando ( la riqualificazione del water front) che avrebbe stravolto l„identità dei luoghi . Ora siamo ad un punto cruciale e la futura amministrazione dovrà fare una scelta . I fatti e non le parole della campagna elettorale ci faranno capire da che parte sta: se tutelerà davvero l ‘interesse della comunità ascoltando e facendo tesoro della sensibilità delle associazioni e di chi non ha interessi solo economici o se abbagliata da logiche altre (decisioni nel chiuso delle stanze, il rincorrere grandi opere senza preoccuparsi della qualità della vita e dell‟ ambiente) percorrerà la solita strada che farebbe crescere il distacco dei cittadini dalla politica . Fondamentale è stata l’opera del comitato “salviamo la scarpina” per rimuovere le coscienze e per indirizzare verso la legalità le operazioni progettuali. Ma resta ancora più fondamentale il ruolo dell’amministrazione locale riguardo la direzione/programmazione politica che, in concertazione con la cittadinanza, vorrà prendere per la salvaguardia del paesaggio, la fruizione del patrimonio artistico naturalistico del comprensorio scevro da condizionamenti da parte dei comitati di affari che per anni hanno gestito e ad oggi gestiscono le res pubblicae della nostra terra. I cittadini e soprattutto le associazioni non demorderanno e se pure con difficoltà si riprenderanno il ruolo che spetta loro e non faranno sconti a nessuno.
Arch. Marisa Gigliotti