Rocco Lentini rilancia lo scrittore calabrese con una corposa biografia politica
Approda alla libreria “Non ci resta che leggere” di Soverato (CZ), il 23 Aprile alle ore 17,30, a conclusione di una serie di iniziative con le scuole cittadine promosse dalla Sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Soverato, la prima biografia politica di Fortunato Seminara, lo scrittore che ha saputo combattere l’immagine stereotipata di una Calabria rassegnata, senza futuro, che nulla fa per uscire dalle secche delle vicende post-unitarie che l’hanno relegata a regione marginale.
L’autore del volume, presidente dell’Istituto “Ugo Arcuri” per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria, ci offre uno spaccato inedito della vita dello scrittore che certamente farà discutere. A metà tra il saggio storico e la biografia, ricostruisce l’attività politica di Fortunato Seminara dall’esilio a Ginevra, negli anni Trenta, agli anni Settanta attraversando la storia e la cultura del Paese: fascismo, antifascismo, lotte per la terra, tentativi falliti di industrializzazione del Mezzogiorno. Di questi processi, ed è qui la vera novità del libro, lo scrittore calabrese che ha saputo elevare a valori universali i valori del mondo dei diseredati, non è parte. E’ protagonista principale schierato alla guida di un processo di cambiamento che ha trasformato, seppure con l’incompiutezza che è sotto gli occhi di tutti, il Paese e la Calabria.
Antifascista, visse in maniera drammatica i giorni della strage di Maropati e dell’assassinio di Giacomo Matteotti. Costretto all’esilio in Svizzera ricoprì, nel dopoguerra, nominato dal CLN dopo la liberazione della Calabria, l’incarico di sindaco di Galatro e fu il primo a porre all’attenzione nazionale il problema del riconoscimento contrattuale del lavoro delle raccoglitrici di olive. Socialista di matrice azionista sferzò negli anni Settanta la classe politica socialista alla guida della regione Calabria accusandola di incapacità – fino alla sua clamorosa candidatura alle elezioni politiche nelle liste radicali – il sindacato italiano ed il mondo dell’editoria italiana accusata a più riprese di antimeridionalismo.
Il volume edito da Città del Sole, ci consegna, attraverso una corposa documentazione archivistica e le carte dello scrittore, un quadro inedito del fuoruscitismo antifascita, della Liberazione della Calabria, delle lotte contadine e del socialismo calabrese, dei suoi rapporti, a volte burrascosi e mai subalterni, con il mondo della cultura italiana e ricostruisce, grazie ad una serie di lettere inedite, la forte personalità battagliera, il carattere indomito e i rapporti con Corrado Alvaro, Italo Calvino, Ignazio Silone, Pietro Nenni, Mario La Cava, Elio Vittorini, Carlo Muscetta.
Una rilettura dunque del Seminara relegato dalla critica a scrittore che ha il solo merito di avere fotografato una società contadina ormai scomparsa trascinando, perciò, la sua opera nel limbo di una presenza marginale ed inattuale nella letteratura italiana.
Il Seminara che esce dal volume dello storico reggino è uno scrittore vivo, che scruta la natura e l’uomo, coglie il grido d’allarme di una regione abbandonata dai governi, sostiene il lungo processo di democratizzazione del Paese, lotta per cambiare il destino del Mezzogiorno e della Calabria, rilancia i valori universali del pensiero meridiano.