Quello che sta segnando il nostro territorio con l’intervento impattante dell’edificio in c.a. nella pineta, quello che potrebbe succedere con le spropositate opere di intervento previste sul lungomare (“waterfront” e “sport in pineta”) e spacciate per “riqualificazione” e l’intervento progettato dei pennelli frangiflutto, sono tutte facce della stessa medaglia: un attacco alle bellezze paesaggisticamente più rappresentative di Soverato, frutto dell’incapacità e della insensibilità di chi ci ha governato.
Richiamiamo ancora una volta l’attenzione su uno delle prossime aggressioni che subirà il nostro paesaggio e tutto il territorio, se non si bloccherà in tempo l’operazione dei pennelli a mare.
Riassumiamo i termini della questione, visto che è ancora possibile intervenire, mentre per altri scempi che stanno interessando l’opinione pubblica, la cosa è più complicata stante l’attuazione in corso.
- Il comitato “salviamo la scarpina “ si sta muovendo da tempo con tutti i mezzi legali a disposizione per contrastare il progetto regionale di barriere frangiflutto. L’obiettivo è quello di salvaguardare l’immagine, il paesaggio e le due entità di livello regionale presenti nell’area: il parco marino dell’Ippocampo e l’area archeologica di San Nicola. L’intervento previsto dalla regione avrebbe un impatto devastante e irreversibile su quello straordinario paesaggio che caratterizza Soverato e la sua baia: la perdita dell’unico tratto di scogliera (scarpina e triscogli), del cavalluccio marino che rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra città e del parco archeologico marino. Risorse ambientali e culturali che potrebbero semmai rappresentare una risorsa occupazionale per tanti giovani.
- Sono state raccolte migliaia di firme a sostegno dell’azione innescata dal comitato.
- Sono stati raccolti autorevoli pareri tecnici e scientifici che mettono in allarme sulle sicure conseguenze e inviate relazioni agli enti preposti, a sostegno dell’azione di salvaguardia per evitare i danni incalcolabili ed irreversibili.
- Gli incontri pubblici organizzati a scopo informativo sono stati molto partecipati, segno della presa di coscienza della cittadinanza preoccupata dell’imposizione giunta dall’alto di un intervento di cui Soverato non ha bisogno. Siamo ancora in attesa di cenni concreti di condivisione da parte delle forze politiche con impegni concreti che vadano oltre l’apprezzamento (fatta eccezione per l’impegno preso dal consigliere regionale Arturo Bova e per la condivisione da parte del gruppo politico dei pensionati); per il resto vige un silenzio pericoloso e allarmante, mentre la campagna per le prossime elezioni amministrative si sta muovendo sui nomi e poco sui
Noi soveratesi, che amiamo i nostri luoghi e sentiamo di farne parte, lo dimostriamo con i fatti e chiediamo al commissario Mottola D’Amato e a tutte le forze politiche in campo di manifestare apertamente le loro posizioni a riguardo e di assumersi la responsabilità di dire NO agli scempi legalizzati e sospendere le operazioni progettuali che recano danno al territorio. La struttura che ha invaso e ridotto il campo dell’ippica, meglio definito dal progetto ”Sport in pineta”, cosi’ come la “Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di recupero e riqualificazione del Waterfront di Soverato a sostegno della struttura portuale”, sono opere di grande impatto ambientale e paesaggistico che non approviamo e contro le quali ci vedranno uniti agli altri comitati civici.
Ci sono altri modi veramente green ed ecosostenibili per impegnare le risorse finanziarie e per riqualificare, intendendo con questo termine “migliorare” e non peggiorare ciò che è bene collettivo. Pertanto, ben vengano tutti gli interventi atti a portare beneficio ma riteniamo che per spendere denaro pubblico siano necessari il coinvolgimento e l’approvazione dei cittadini, la trasparenza, la legalità nelle procedure e la democrazia, oltre a tanta sensibilità e senso di appartenenza.
Il Comitato “Salviamo la scarpina”