Dopo un break di riposo soveratese e un giretto sul Tirreno (ahpperò che belli Amantea e i borghi medievali come Belmonte nei dintorni, una vera sorpresa… ), le vacanze sono state bruscamente interrotte da un richiamo in servizio a cui era impossibile dire di no: niente popodimeno che la conferenza stampa della Commissaria Dott. Vicepref. Maria Virginia Rizzo, che dopo mesi di silenzio ha finalmente deciso di convocare la stampa locale venerdì scorso, il 23 agosto.
Adesso, dico io, visto che non c’eravamo né visti né sentiti per quasi quattro mesi, nun se poteva rimmannà di quarche artro ggiorno (lo dico in romanesco, la lingua patria della commissaria Rizzo), in modo da farci finire ste vacanze in “pasce”?.
Evidentemente no. Troppe notizie belle fresche ci aspettavano, e ad attendere ancora, magari, sarebbero potute andare a male. Alle ore 11, con il cuore del caldo, ecco allora tutti gli esimi rappresentanti della gloriosa stampa locale, al più sudati e accaldati, ma tutti determinati a portare a casa la notizia di fine estate, davanti alla sala giunta del Comune. Il clima era quello delle grandi occasioni: tante presenze, visi emozionati, qualcuno aveva appuntato su un foglietto le domande, per non sbagliare. C’era chi aveva adottato un look “bon ton” per non sfigurare, e chi invece sfoggiava il consueto abbigliamento semi-balneare, forse con la speranza di fare un tuffo al termine dell’incontro. E qui la prima sorpresa. All’ingresso della sala era stato piazzato Diego Saia, vicecomandante dei vigili, a chiedere di qualificarsi con nome, cognome e testata. “Ma come, a me che vengo qui da anni mi chiedi chi sono?”, si è sentito sussurrare da qualcuno con strozzata indignazione. Ma niente da fare. Nuove regole chieste dalla Commissaria Rizzo, per evitare pericolosi imbucati!
Una volta superato lo sbarramento, eccoci dentro. Finalmente appare lei in carne ed ossa! La tanto sognata, richiesta, immaginata, agognata, chiacchierata dottoressa Rizzo, vice-prefetta del Viminale, ma anche giornalista, sorella del più noto Sergio Rizzo del Corriere della Sera (quello che ha scritto “La Casta”, per intenderci) circondata dai “suoi” fidi dirigenti comunali. Un’amazzone attorniata da valorosi scudieri.
E le notizie in effetti friggono: “Forse ci sarà il dissesto, ma si sta facendo di tutto per evitarlo” (Ma va?). “I numeri sul debito non si possono ancora dare” (Ma come, non avete riformulato il piano di riequilibrio scrivendo cifre certe e inviandole al Ministero?). In compenso tutte le misure salva-Comune procedono alla grande, così come il piano alienazioni degli immobili, ad esempio con 10 case popolari già vendute incassando circa 100 mila euro (solo?!, ma a quanto l’avete vendute ciascuna, scusate?).
I colleghi ci provano a chiedere maggiore chiarezza. Sui debiti fuori bilancio, ad esempio, la cui ricognizione è sempre in corso. Ma la Commissaria Rizzo insieme ai dirigenti risponde sempre con lo stesso leit-motiv: “Noi diamo solo cifre certe, che ancora non ci sono”. Ok! Passiamo agli altri argomenti in programma (ben elencati su un foglio che ci è stato distribuito, onde non dovessimo divagare con domande inopportune), e vediamo se spunta qualche novità.
Eccola qua: “La raccolta differenziata è stata un successo nella prima fase sperimentale, e ora passeremo alla seconda fase. Nel frattempo la città è pulita”. Boom! Questa sì che è una notizia. Peccato che sia lo stesso Manna della ditta Mea, incaricata del servizio, a ricordare le grandi difficoltà di questa benedetta sperimentazione nel famoso quartiere L (vie Guarasci, Kennedy, Leoncavallo, Moro, ecc.), la non operatività del centro di trasferenza di Caldarello, l’impossibilità di raccogliere l’umido, la scarsa informazione degli utenti.
Ecco. Diciamo che prima di passare alla seconda fase bisognerebbe forse ancora mettere a punto la prima. Diciamo che in alcune zone (via Leoncavallo, ad esempio) di raccolta differenziata pare ce ne sia poca o niente, almeno a quanto riferiscono i residenti. A quel punto Rizzo e il suo segretario, Vincenzo Prenestini, arretrano un po’ ammettendo le difficoltà di comunicazione e le lungaggini per far partire Caldarello. Ma promettono che per ottobre si potrebbe partire con una “vera” raccolta differenziata (cioè in tutta la città e possibilmente raccogliendo anche l’umido). E noi ci crediamo! Quanto ai dati sulla raccolta sperimentale di questi mesi, “vi saranno presentati in seguito”. Ah.
Tra le altre belle notizie, “i finanziamenti Pisl sono a rischio per la mancanza di un piano spiaggia”, “l’asilo comunale va chiuso perchè anti-economico” (in pratica quei fannulloni dei bimbi 0-3 anni non producevano abbastanza entrate rispetto alle spese, e quindi, parola della Commissaria, continuare a tenerli lì “significa buttare i soldi”). E vabbè. Dopo di che sono in corso forti azioni di risanamento, è stato riaperto al pubblico l’orto botanico Santicelli, è stata dissequestrata l’area di Caldarello, e si sta facendo ogni sforzo per riportare Soverato a livelli amministrativi accettabili. Last but not least, ora il Comune ha anche un addetto stampa, il giovane Dario Macrì, chiaravallese doc. Ma come, in tempi di magra, l’ente si permette pure il lusso dell’ufficio stampa esterno, retribuito dal Comune e chiamato con incarico fiduciario? Ma non si doveva risparmiare a sangue? “Macchè, ve serve come er pane, no?”, è stata la risposta della Commissaria Rizzo alle domande della stampa.
No cara Maria Virginia. Proprio come il pane non credo. Ma se per te è necessario, come possiamo dirti di no? Nessuno oserebbe. Vedi il costoso tablet acquistato dal Comune a luglio. E se poi non ci sono i soldi per servizi trascurabili e improduttivi come la cura dei nostri bimbi, pazienza! Non ti crucciare Maria Virginia. Li terremo a casa (se lavoriamo li manderemo dalla nonna o da una vicina). Li porteremo al privato. In attesa che la vaga ipotesi sul riparto dei fondi PAC 2014, che renderebbe possibile ripristinare l’asilo, possa magari avverarsi. Com’è umana Lei, dottoressa Rizzo. Grazie. E arrivederci alla prossima conferenza stampa!
(Buon rientro a tutti, a lavoro, a scuola, all’asilo (privato), al volontariato, all’impegno, a casa, alla vita di sempre, magari con un pizzico di buoni propositi, di speranza e di ottimismo in più!)
@teresapittelli