Archeologia di Tiriolo

Tiriolo

Tiriolo

 Il territorio storico di Tiriolo conserva memorie storiche di cui la cultura calabrese è ben consapevole già da secoli, come attestano tutti gli storici umanistici, dal Fiore e altri a quello che riteniamo sia stato l’Ursano del XVII secolo: ne ho pubblicato l’edizione critica in Vivarium Scyllacense già nel 1995. L’Ursano, o chi fu, testimonia ritrovamenti archeologici già al suo tempo: monete, gioielli, l’acquedotto (“il giarrone grande”) di cui restano dei tubi nell’Antiquarium, e la Tabola, che dice essere stata trovata nel 1638 e non nel 40 come di solito si legge. Della Tabola parleremo più ampiamente un’altra volta.

 Tiriolo è un luogo destinato alla storia dalla geografia. Si trova al centro delle antiche vie di comunicazione, quelle che del resto erano ancora le stesse, dalla preistoria, negli anni 1960: da Catanzaro a Cosenza; dal Tirreno al Reventino; tra il Corace e l’Amato… Donde le tracce protostoriche (Enotri? Siculi? certo, niente Feaci!), greche (Teira, forse connesso a Terina), bruzie, romane (ager Teuranus), romee o bizantine che dir si voglia, fino al prestigio del principato dei Carafa e dei Cicala. Né manca ancora oggi di una sua vitalità.

 A Tiriolo riprendono indagini e scavi archeologici, da salutare con interesse e augurarsi che continuino proficuamente, per restituire alla Calabria la sua storia, o poco o male conosciuta, o soggetta a luoghi comuni lacrimatori o a esaltazioni altrettanto infondate.

 Bisogna ricordare infine che il territorio storico di Tiriolo è molto più esteso di quello attuale. Sarebbe prezioso se dei ritrovamenti consentano di confermare che Settingiano è un “praedium Septiminanum”, Gimigliano un “praedium Geminianum” o “Gemilianum”, e assieme a Gagliano e toponimi come Miglierina e Migliuso, e forse Marcellinara, attestino una via romana tra Ionio e Tirreno, quel tratto di cui Plinio scrive “nusquam angustiore Italia”, in nessun luogo l’Italia è più stretta; e che quattro secoli prima Dionisio il Vecchio voleva fortificare; e nel 71 a.C. Crasso contro Spartaco scavò un fossato.

 Fermiamoci qui, solo per stuzzicare altre curiosità. Buon lavoro, Tiriolo.

Ulderico Nisticò

 

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